Febbraio 2017

Nord Group apre in Albania un eco-impianto per arricchire il cromo

UDINE – Nord Group SpA, realtà italiana con una trentennale esperienza nel settore metalmeccanico e nell’engineering d’eccellenza, sbarca in Albania per avviare un nuovo progetto gestito dalla sua controllata North Group Mining Shpk. Si tratta di un sito produttivo che copre un’area di 40mila metri quadrati nella zona baricentrica di Librazhd, a pochi chilometri dal confine con la Macedonia, ed è dotato di un impianto di arricchimento di ultima generazione per l’estrazione, la lavorazione e la produzione di concentrato di cromo, fino a 9mila tonnellate al mese. Per dimensioni e tipologia, l’impianto della North Group Mining Shpk rappresenta la realtà più importante dell’Albania nel settore della produzione di concentrato di cromo; grazie alla qualità del prodotto, il minerale estratto possiede le più alte quotazioni sul mercato. Con questo nuovo impianto, contraddistinto da una produttività e affidabilità eccellenti, la nuova società North Group Mining Shpk prevede di raggiungere entro il 2017 un fatturato complessivo di 5 milioni di euro, che potrebbe superare, entro il 2020, quota 20 milioni con un totale di oltre 100 dipendenti e un indotto di oltre 400 addetti. «La realizzazione di questo impianto rappresenta la prima, importante iniziativa d’internazionalizzazione di Nord Group Spa – afferma l’amministratore delegato Andrea Montich – e il nostro progetto si è potuto realizzare grazie alla proficua collaborazione con le amministrazioni locali. Prevediamo in breve tempo di impiegare a regime circa 50 persone e di creare un indotto, grazie ai rapporti già instaurati in loco, di altri 100 posti di lavoro». «La tipologia di lavorazione – spiega Marco Bovolini, delegato dal consiglio per il progetto di internazionalizzazione in Albania – prevede l’ingresso di materia prima proveniente dalle miniere con diverse percentuali di cromo e il passaggio nei crushers e nelle macchine di arricchimento. Tutto il processo permette un upgrade della percentuale di cromo fino a oltre il 60% e la quantità di acqua utilizzata viene riciclata al 90%. Una tecnologia a impatto ambientale pari allo zero senza produzione di polveri sottili e fumi». Fondata nell’84 a Reana del Rojale (Udine), Nord Group Spa opera in ambito metalmeccanico con particolare riferimento alle lavorazioni di carpenteria metallica destinate al settore meccanico ed edile. Su una superficie di 50mila metri quadrati, di cui 18mila coperti, l’azienda conta 150 addetti e 18 milioni di fatturato.
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Bruno Parise, dagli antichi telai rinascono le borse del futuro

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MAROSTICA – Quella di Bruno Parise Italia, eccellenza vicentina che produce borse in pelle artigianali, è una storia di rinnovamento particolare nel panorama imprenditoriale. Al fondatore Bruno Parise si avvicenda la figlia Alessandra, 32 anni e un recente passato come project customer manager in una società di eventi torinese, che abbandona un contratto a tempo indeterminato per dedicarsi a un mestiere dalla forte connotazione artigianale con un nuovo approccio smart. Protagonisti del cambiamento tecnologico non sono solamente gli strumenti di comunicazione e gestione dell’attività, ma gli strumenti produttivi delle fettucce in pelle intrecciate che caratterizzano il prodotto: telai a pedale veneziani del ‘700 restaurati con tecniche moderne per non perdere l’impronta qualitativa delle borse e per rimanere fortemente legati alla tradizione manifatturiera veneta. «E’ cambiato l’approccio ai clienti, attraverso l’implementazione delle attività sul web», spiega Alessandra Parise. «E’ cambiata la produzione, non più legata a un unico luogo fisico, ma resa più snella attraverso la distribuzione della produzione su più realtà artigianali vicentine. E’ cambiata anche la gestione: tablet e smartphone mi permettono di lavorare da qualsiasi luogo. Ma il vero cuore del rinnovamento tecnologico sono i telai, utilizzati 300 anni fa per realizzare splendidi arazzi veneziani. Un pezzo di storia del territorio veneto e della tradizione produttiva italiana che torna in vita per produrre borse dall’impronta inconfondibile e per evitare che cambi l’aspetto più importante del made in Italy artigianale: la qualità». I telai sono stati modificati strutturalmente per tessere sottili fettucce di pelle e intrecciarle con una tela di fili di cotone tinti del medesimo colore. Il risultato è un tessuto morbidissimo che dà vita alle idee dei designer della casa. Volumi e colori sono classici, ma arricchiti da dettagli e linee moderne. Alla collezione continuativa si avvicendano di stagione in stagione concise selezioni di nuovi modelli, che prendono il nome da donne che ne hanno ispirato la realizzazione. Le attività web del brand permettono di ordinare modello e colore indipendentemente dal luogo in cui si trova il destinatario: accanto ai tradizionali canali di distribuzione in Italia e Germania è prevista la spedizione in tutto il mondo.

Cavi elettrici: Spina Group apre la terza unità produttiva

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MILANO – Spina Group, storica azienda italiana a forte vocazione internazionale specializzata nell’offerta di soluzioni complete e personalizzabili per l’impiantistica industriale e attiva da oltre trenta anni nei settori dell’oil & gas, energia, industria e trasporti, annuncia l’avvio della terza unità produttiva Eurocavi a chiusura di un triennio di forti investimenti, fatturato in crescita e aperture di nuove sedi in tutto il mondo. «Spina Group è una delle poche aziende totalmente italiane che, in un periodo di forte crisi economica, ha deciso di investire pesantemente nel nostro Paese, dove vogliamo mantenere la produzione e dove continueremo a investire. Parallelamente aumenteremo gli investimenti all’estero per rafforzare la presenza di Spina Group nei Paesi dove operano i nostri principali clienti del settore oil & gas», ha dichiarato Marco Spina, direttore vendite di Spina Group. Fondata nel 1990, l’azienda milanese nasce come società di fornitura di materiale elettrico e ricambi per l’industria. Seguendo un percorso evolutivo in controtendenza rispetto alla consuetudine, è passata dalla distribuzione alla produzione, grazie all’acquisizione nel 2008 di Schiavetti Tekno, azienda leader nella produzione di passerelle portacavi, e l’apertura nel 2011 di Atex srl, per la produzione di materiali antideflagranti. Con Eurocavi, azienda specializzata nella fornitura di cavi elettrici industriali standard e speciali, realizzati secondo le specifiche del cliente, Spina Group avvia oggi la sua terza unità produttiva, a completamento dell’offerta del gruppo, che comprende quindi soluzioni articolate e supporto a 360° per l’industria. Eurocavi realizza diverse tipologie di cavi bassa tensione, tra i quali cavi speciali, strumentazione, energia e termocoppia ed è in grado di allestire anche forniture di breve lunghezza. Nell’ultimo triennio Spina Group ha realizzato investimenti nella produzione per quasi 4 milioni di euro e, contemporaneamente, ha avviato un intenso programma di internazionalizzazione, con l’apertura di sedi all’estero (Egitto, Messico, Olanda, Nigeria ed Emirati Arabi) per seguire i principali clienti dell’oil & gas. Il fatturato dell’intero gruppo è raddoppiato negli ultimi tre anni, passando dai 7,8 milioni nel 2011 ai 16,3 milioni di euro nel 2015.

 

Progetto Inblue: i Tir del futuro diventano ecosostenibili

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MILANO – Il trasporto merci del futuro sarà all’insegna della sensibilità ambientale. Una flotta di 156 veicoli, il 26% dei quali alimentati a metano liquido (gnl) che diventeranno il 68% (oltre due terzi del totale) entro il 2018. L’imminente introduzione di 30 nuovi veicoli Iveco di ultima generazione. Una riduzione, nel solo 2016, di circa il 10% in termini di emissioni di CO2, pari a quasi 1 milione di kg di biossido di carbonio, che diventeranno 10 milioni nell’arco di due anni con l’adozione dei nuovi veicoli a biometano liquido, e in parallelo una diminuzione nell’esalazione di polveri sottili da 31 milioni di mg a circa 103 milioni in due anni. Sono solo alcuni numeri del programma Inblue, l’esperienza che sta mettendo in atto l’azienda umbra LC3 Trasporti, prima realtà in Italia che, grazie all’utilizzo di veicoli a metano liquido e all’adozione di una serie di pratiche virtuose, si pone oggi come prima azienda sostenibile di trasporto merci su gomma nel nostro Paese. «Fin dall’inizio l’azienda ha prestato grande attenzione alle problematiche ambientali connesse all’attività dell’autotrasporto», spiega il fondatore Mario Ambrogi. «Dati alla mano, nel 2013 le emissioni complessive del trasporto su strada sono state di quasi 100 milioni di tonnellate di CO2: di queste il 35% sono attribuibili al trasporto merci stradale, di cui circa la metà al trasporto pesante». La crescita di sensibilità delle aziende committenti verso i cosiddetti business sostenibili, capaci di garantire alti livelli qualitativi di servizio rispettosi dell’ambiente, ha trovato in LC3 l’interlocutore perfetto. L’azienda infatti, tra il 2009 e il 2012, riesce a sviluppare un grande know-how sui temi del green e sviluppa un percorso che pone le basi al progetto B.E.S.T. (Better Environment & Sustainable Transport) che prende corpo agendo su due fronti principali. Quello della formazione, avviando un percorso di eccellenza dedicato agli autisti su guida sicura e risparmio energetico, e quello dell’innovazione, attraverso la partnership con Iveco per la messa in strada di eco-veicoli. Dal 2015 LC3 è partner di Corridoio Blu, un progetto che fa capo alla Comunità Europea e che intende promuovere la realizzazione di ricerche, progetti e infrastrutture che favoriscano il ricorso all’uso del gas naturale liquido nel trasporto pesante. Nel 2016 l’azienda umbra è invitata a Parigi a rappresentare l’Italia in qualità di prima azienda di trasporto su gomma con veicoli a metano liquido. Da quest’anno LC3 ha avviato assieme a Michelin Solutions un progetto per testare i pneumatici specifici in base alla tipologia di trasporto. Questi test permettono di rilevare pressione e temperatura di ogni singolo pneumatico in tempo reale. A questo si aggiunge un percorso formativo dedicato agli autisti finalizzato a migliorare lo stile di guida e, conseguentemente, la sicurezza su strada. E sempre da quest’anno i primi veicoli a metano liquido di LC3 hanno cominciato a uscire dai confini nazionali. Oggi la flotta LC3 è composta di 156 truck, di cui 40 a metano liquido, ai quali si aggiungono i nuovi 30 veicoli a metano liquido 400 CV e può contare su una rete di 8 filiali distribuite lungo tutto il centro-nord Italia in grado di presidiare l’intera rete autostradale del Paese e su un centro logistico all’avanguardia con sede a Piacenza, dotato di terminal container e un deposito a temperatura controllata. Negli ultimi 5 anni il fatturato è raddoppiato tanto da superare nel 2016 i 40 milioni di euro.

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San Pellegrino premia con il lavoro i neolaureati eccellenti

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MILANO – Gli ultimi dati Eurostat spiegano che l’Italia è al penultimo posto in Europa (peggio fa solo la Grecia) per occupazione dei suoi laureati a tre anni dalla conclusione della carriera di studi. Con lo scopo di sostenere i giovani e creare un ponte tra Università e Aziende, il Gruppo Sanpellegrino ha assegnato il 3° Premio Sanpellegrino Campus e promosso un dibattito sul tema “Giovani e Lavoro: quale sistema tra università e aziende per favorire l’occupazione e valorizzare il Made in Italy”. «Da anni abbiamo intrapreso un percorso di avvicinamento e ascolto dei giovani. Crediamo che recuperare il gap esistente con gli altri Paesi sia necessario non solo per il futuro dei nostri laureati, ma anche per dare una prospettiva al sistema economico italiano e all’industria Made in Italy attraverso idee e visioni innovative. Per questo ci impegniamo a dare loro centralità fungendo da facilitatori tra il mondo accademico e quello delle imprese», ha dichiarato Stefano Agostini, presidente e amministratore delegato del Gruppo Sanpellegrino. Tra gli interventi che hanno animato l’incontro quelli di Angelo Miglietta, pro-Rettore dello Iulm, Camilla Lunelli, Communication Director di Cantine Ferrari, Enrico Moretti Polegato, presidente di Diadora, e Andrea Saviane, Country Manager di Bla Bla Car Italia. Una ricerca promossa dal Gruppo Sanpellegrino sul tema ha fatto anche luce sul punto di vista dei giovani. Poca esperienza maturata (26%), scarsa propensione delle aziende ad assumere (19,5%), settori di interesse saturi (17%) sono alcune delle difficoltà individuate da laureati e studenti nel trovare un’occupazione e per il 46,5% di loro nemmeno l’università prepara adeguatamente ad entrare nel mondo del lavoro. In effetti, stando alle ultime statistiche Eurostat, poco più di un laureato su due (il 52,9% del totale) risulta occupato entro tre anni dal conseguimento del diploma, si tratta del dato peggiore dell’Unione europea dopo la Grecia. Ridurre questo gap e valorizzare i giovani significa, per il 44% dei laureati e studenti coinvolti nella ricerca, dare anche un’opportunità per sostenere il Made in Italy e impiegare energie nuove per l’intero Paese. Nell’ambito del convegno è stato assegnato anche il terzo Premio Sanpellegrino Campus, tre borse di studio del valore di 1.500 euro e 3 stage alle migliori tesi in categorie chiave per il sistema economico italiano, ovvero “Acqua e Benessere”, “Sostenibilità Ambientale ed Economica”, “Made in Italy”. A ricevere il riconoscimento sono stati nell’ordine Francesco Azzola, 25enne di Clusone (BG); Pietro Richelli, 26enne di Verona; Giorgio Tinacci, 25enne di Montespertoli (FI).