AIPEM: Il 67% delle pmi del nord est esporta ma non sfrutta il marketing sui mercati esteri

UDINE – Oltre i due terzi delle imprese venete e friulane esportano i loro prodotti, ma la metà di queste non supporta l’internazionalizzazione con strategie di marketing e comunicazione. Questo è il dato che si evince dalla ricerca commissionata dal Gruppo Aipem – Vodu all’istituto di ricerca sociale Quaeris. Un’indagine che ha coinvolto le piccole e medie imprese del Veneto e del Friuli Venezia Giulia per conoscere l’orientamento all’esportazione e il grado di efficienza e fiducia nel marketing a supporto di politiche di internazionalizzazione del business. Oltre i due terzi delle imprese friulane e venete sono attive sui mercati stranieri: infatti, il 67,8% delle aziende che hanno partecipato all’indagine dichiarano di avere rapporti d’affari con l’estero. Per le imprese interpellate la capacità di agganciare la domanda estera non è solo una semplice possibilità, ma è un reale asset strategico in quanto l’export incide in media per il 47,5% sul fatturato, quindi di vitale importanza. Il restante 32,2% delle aziende intervistate dichiara comunque la propria propensione per esportare all’estero. Il 61,9% delle imprese esportatrici coinvolte nell’indagine, quando si tratta di approcciare un mercato estero, agisce autonomamente e non attua alcuna particolare strategia, ma allo stesso tempo oltre i due terzi delle intervistate lamenta, tra i fattori esterni all’azienda, difficoltà nel competere sui mercati mondiali a causa dei vincoli legislativi o per la mancanza di partner locali di contatto. Mentre per ciò che riguarda i fattori interni all’impresa circa il 40% dichiara una scarsa conoscenza dei mercati e la mancanza di personale con competenze necessarie ad affrontare queste sfide. Questo aspetto si lega anche alle attività di marketing a supporto dell’internazionalizzazione del business: ben il 47% delle interpellate ammette la necessità di migliorare le proprie attività di comunicazione e marketing, constatando che però non hanno le idee chiare di cosa e come fare. Inoltre ben il 40% delle aziende esportatrici dichiara di non utilizzare in maniera organica modalità di awareness o di engagement attraverso la rete. Chi esporta si affida per il 34% dei casi a consulenti di comunicazione e marketing operanti sui mercati d’interesse, mentre il quasi il 60% degli intervistati svolge l’attività di comunicazione e di visibilità all’estero dall’head quarter italiano, utilizzando personale interno all’azienda (34,3%) o affidandosi ad agenzie specializzate italiane (23,4%).

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