Alimenta2Talent premia e sostiene cinque progetti d’impresa sul cibo

MILANO – Expo 2015, l’esposizione universale che Milano ospiterà a partire dal prossimo 1° maggio, ha lanciato una sfida importante: “nutrire il pianeta”. Alimenta2Talent, un concorso per idee di impresa, promosso dal Comune di Milano e dal Parco Tecnologico Padano di Lodi, l’ha raccolta mettendo al centro l’innovazione e premiando le migliori idee per cambiare il modo di fare agricoltura, ridurre gli sprechi e aumentare la sostenibilità. Ai cinque vincitori Alimenta offre un piano di sviluppo capace di trasformare le loro idee in impresa attraverso un cammino serrato che li accompagnerà nei prossimi 6 mesi, con una dotazione di 9.000 euro ciascuno. Al concorso hanno partecipato oltre un centinaio di team, tra i quali sono emersi i cinque business plan vincenti:

Agricoltura 2.0 (Frosinone): il progetto punta ad aumentare la produzione di alimenti sfruttando l’efficienza della coltura acquaponica (che unisce agricoltura e acquacoltura). Il progetto prevede la creazione di mini ecosistemi in cui le piante utilizzano l’acqua derivante da vasche con pesci, ed energia solare. Il sistema è ecosostenibile, autonomo e applicabile a qualsiasi latitudine.

Eco-aerogel (Pavia): Nano Analysis and Materials si propone di fornire materiali silicei di due tipologie: aerogels ad elevata purezza, ottenibili in quantitativi limitati, utilizzabili a scopi di ricerca e sviluppo, e a purezza inferiore (da utilizzare in forma più diffusa). Questi materiali presentano caratteristiche isolanti uniche al mondo (sono in grado di resistere a oltre 1000° C) e possono essere prodotti tramite un processo “green” a partire dalla cenere della lolla di riso, un prodotto di scarto molto presente nelle zone risicole.

MyFoody (Milano): il progetto vuole ridurre lo spreco di cibo innovando l’attuale sistema di distribuzione alimentare. Attraverso una piattaforma di commercio elettronico le aziende possono vendere i prodotti in scadenza, difettati o in eccesso; il cliente può ritirarli presso il punto vendita o riceverli a casa propria con un sistema di trasporto non inquinante. MyFoody crea una rete contro lo spreco capace di valorizzare le eccedenze e creare vantaggi a tutti gli attori: imprese, no-profit e consumatori.

Outdoors Safe Food (Milano): le intollerante alimentari e le allergie sono sempre più diffuse e chi ne soffre ancora fatica a trovare cibi adatti. Outdoors Safe Food realizza pasti pronti da fruire principalmente fuori casa, garantendo alimenti sicuri e certificati, alta qualità gastronomica e costi contenuti. 

Quomi (Milano): è una piattaforma online che mira a creare un modello alternativo in cucina e nell’alimentazione. Ogni settimana gli chef di Quomi creano nuove ricette della cucina italiana, facili da preparare.  Gli ingredienti della ricetta prescelta vengono consegnati a casa già nelle giuste quantità. In questo modo è possibile seguire una dieta sana e variata, senza sprechi.

Menzioni e riconoscimenti speciali sono stati assegnati ad altre idee d’impresa, tra cui alcuni progetti industriali come BioPHActory‏, che intende sintetizzare e assemblare plastiche biodegradabili (Pha) tramite microrganismi che fermentano materiali di scarto come olii esausti di scarico provenienti dalle industrie agricole e alimentari;  Eco Laundry Centre, che si  propone di realizzare il lavaggio degli abiti e allo stesso tempo di riciclare i rifiuti organici utilizzando un digestore interrato; Home Led Incubator, che riguarda la costruzione di camere di crescita per le piante tramite con l’utilizzo di luci a led; Italian Efficient Biodiesel, ovvero un metodo per produrre biodiesel attraverso un nuovo catalizzatore che abbatte i costi di produzione utilizzando materiale di riciclo; Phobos, un sistema elettronico che attraverso una sonda inserita nel terreno o nelle granaglie permette di valutarne i valori di umidità, da applicare ai silos alimentari per cercare di risolvere i problemi che riguardano l’aumento delle malattie respiratorie e altre complicanze dovute all’utilizzo di pesticidi in quantità superiore alla norma, la formazione di muffe e batteri all’interno dei silos, il rischio di incendi ed esplosioni, riducendo infine l’elevato costo per le bonifiche dei silos.

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