Capitali umani - Page 5

Per superare la crisi c’è chi investe in laboratori e aule di formazione

MARANO SUL PANARO – Ha vinto il Premio OK Italia di Unicredit e il Premio decennale Cna per le imprese eccellenti, finalizzati a riconoscere l’impegno delle aziende sul fronte della formazione e dell’innovazione strategica: è la modenese Galvanica Nobili, specializzata in cromatura dura a spessore, rettifica e lucidatura su acciai, rame e bronzo, soprattutto per il settore della meccanica oleodinamica. «Come la maggior parte delle aziende del settore – spiega il presidente Moreno Ghiaroni – anche noi abbiamo attraversato un periodo difficile, con un calo del fatturato del 50% e la messa in cassa integrazione di quasi la metà dell’organico. Ma abbiamo reagito, investendo nel nostro capitale più importante, quello umano, e nell’innovazione dei nostri processi». Nonostante la crisi è stato portato avanti il progetto di ampliamento dello stabilimento di Marano, per un totale di circa 1.000 metri quadri: 500 per la produzione e altri 480 serviranno per laboratori e un’aula per la formazione. «Il nostro è un settore maturo e la competitività si gioca proprio sulla capacità di dare risposte personalizzate alla clientela; per questo l’aggiornamento permanente del personale tecnico e commerciale è una condizione essenziale del nostro sviluppo».

Dal doposcuola al baby sitting, nasce il welfare aziendale

MANDELLO DEL LARIO – Nasce in riva al Lago di Como il primo modello di welfare aziendale riconosciuto e finanziato in Lombardia: è stato firmato lo scorso 13 dicembre l’accordo tra la Regione e il Consorzio Lariano di Mandello, per il progetto di welfare che coinvolge le 70 imprese del Consorzio e circa un centinaio di dipendenti. «Dalla crisi si può e si deve uscire insieme, imprenditori e lavoratori uniti, perché siamo sulla stessa barca», dichiara Carlo Invernizzi, titolare dell’azienda meccanica Invernizzi Edoardo e presidente del Consorzio Lariano, nato nel ’98 e oggi vero punto di riferimento per tutto il comparto delle pmi manifatturiere, degli artigiani e delle imprese di servizi di Mandello.« Nelle piccole imprese come le nostre – prosegue Invernizzi – il rapporto con i collaboratori è l’aspetto primario per la buona conduzione e lo sviluppo delle attività. Per questo abbiamo pensato e ora finalmente avviato una serie di servizi che puntano a dare aiuto e serenità ai nostri lavoratori, soprattutto nella gestione quotidiana dei figli». Con un finanziamento di 140mila euro, di cui 112mila erogati dalla Regione e 28mila dal Consorzio lariano, i lavoratori con figli dai 6 ai 14 anni possono usufruire di alcuni servizi di welfare gestiti dalla Cooperativa Il Talento di Lecco: il doposcuola tutti i giorni dalle 14,30 alle 18, con accompagnamento in pulmino; la copertura dei ponti durante le feste natalizie e pasquali, con servizio di accoglienza dalle 8 alle 18 presso un centro ricreativo; il baby sitting assicurato tutti i giorni nel caso di emergenze che i genitori non riescono a coprire; due soggiorni estivi settimanali all’anno, completamente spesati; un fondo di agevolazione a disposizione dei lavoratori che utilizzano anche altre servizi, con la possibilità di disporre di un voucher da 250 euro all’anno.

Sarà lanciato nel 2014 il satellite progettato dagli studenti del Politecnico di Milano

MILANO – Si chiama Esmo, acronimo di European Student Moon Orbiter, ed è un progetto dell’Agenzia spaziale europea (Esa) il cui ambizioso obiettivo è costruire un satellite, interamente progettato da studenti ?universitari, in grado di posizionarsi in orbita attorno alla Luna. Al momento il progetto coinvolge 21 università in undici Paesi con più di 250 studenti. L’Italia partecipa al progetto con ben tre squadre, due con sede al Politecnico di Milano e una all’Università dell’Aquila. ?Il progetto è coordinato dalla società Surrey Satellite Technology Ltd, prime contractor di Esa, che mette a disposizione degli studenti? la possibilità di interagire con i suoi tecnici e ingegneri per avere ogni tipo di supporto tecnico sul lavoro da svolgere, oltre all’opportunità di partecipare a workshop in cui possono confrontarsi tra loro, in un ambiente internazionale, riguardo agli sviluppi presenti e futuri del progetto. ?«L’avere tra le mani un progetto che verrà realmente realizzato e mandato in orbita è una grande emozione. Ci dà molta soddisfazione poter essere in grado di partecipare e abbiamo lavorato sodo per sviluppare le necessarie competenze tecnicoscientifiche», dice Antonello Cherubini, membro della squadra del Politecnico di Milano che si occupa del sistema di propulsione del satellite. «Gestire una squadra di studenti è una grossa sfida poiché richiede non solo competenze ingegneristiche, ma anche imparare a destreggiarsi tra questioni organizzative e manageriali», aggiunge Stefania Tarquini, studentessa a capo dello stesso gruppo. Gli obiettivi del progetto ESMO sono:

? lanciare una sonda progettata e costruita interamente da studenti universitari e metterla in orbita lunare;

? eseguire nuove misurazioni rilevanti per dimostrazioni tecnologiche degli strumenti imbarcati;

? acquisire immagini della luna e ritrasmetterle sulla terra a scopo scientifico e didattico, in modo che scuole e istituti superiori possano richiedere immagini di particolari zone del suolo lunare.

Il satellite lunare alloggerà anche un piccolo radar, un rilevatore di radiazioni e un radiometro a microonde passive, oltre ad un esperimento per testare un protocollo di comunicazione lunare di tipo internet. Due le squadre del Politecnico coinvolte nel progetto. La prima, Propulsion? System Liquid Feed , è composta da 25 membri e si occupa dell’alimentazione liquida dei motori (tubature, valvole, regolatori di pressione); la seconda, Attitude and Orbit Control System, dovrà invece riconoscere, attraverso componenti posti su satellite, l’orientamento dello stesso nello spazio e modificarlo opportunamente.

La reazione alla crisi delle aziende italiane: al via il Premio «Le Tigri» 2012

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MILANO – Il sistema economico e finanziario italiano e più in generale europeo attraversa una difficile fase congiunturale, nella quale tuttavia il sistema delle piccole e medie imprese può recitare un importante ruolo per stimolare la ripresa.? è in questo contesto che si colloca la terza edizione del Premio «Le Tigri», promosso da TickMark con il contributo di Banco Popolare, Quaeryon e Sidin. Il premio, che sarà assegnato in giugno, vede il supporto scientifico di Atlante Green? (Imprese italiane sostenibili), Associazione Cerif, Fondazione Cuoa, Kilometrorosso e Moore Stephens. Secondo l’Istat lo scenario macroeconomico ha registrato nel 2011 una staticità assoluta relativamente ai volumi di produzione industriale, con dinamiche diversificate tra i diversi settori: buoni risultati per i beni durevoli (macchinari e attrezzature +8,6%, altra meccanica +3,9%) e più deludenti per il comparto energia elettrica-gas (-2,3%). «Le tensioni sul debito sovrano nell’area dell’euro, il commercio globale in rallentamento nel quarto trimestre 2011 dopo la ripresa del terzo trimestre, la domanda interna in riduzione, anche per effetto delle manovre correttive di finanza pubblica, si riflettono nei sondaggi congiunturali sulle aspettative a breve termine delle imprese, che hanno registrato un diffuso pessimismo e che vedono peggiorate le attese circa i loro livelli occupazionali», spiega Susanna Ercoli, responsabile del Laboratorio delle Imprese di Banco Popolare. Al contrario, le stime preconsuntive illustrate da Prometeia vedono il fatturato dell’industria italiana per il 2011 in crescita, con aumenti diffusi alla gran parte dei settori e, nonostante gli ultimi mesi siano stati caratterizzati da un netto calo delle vendite, le esportazioni di manufatti italiani sono cresciute complessivamente del 12,6% nei primi dieci mesi del 2011.? «Sono visioni che raccontano di una situazione produttiva a due velocità», aggiunge Ercoli. In tale contesto si colloca la terza edizione del premio «Le Tigri», lanciato nel 2010 da TickMark, che ha visto l’adesione nell’ultima edizione (2011) di oltre 60 pmi. Il Premio intende identificare e portare alla ribalta proprio quelle aziende e i loro manager che, pur in un contesto economico-finanziario difficile ed a crescita nulla, sono stati in grado di reagire e di sviluppare la loro capacità di innovare e di trovare soluzioni strategiche tali da far registrare positivi risultati economici ed, in generale, creazione di valore. «Nelle prime due edizioni abbiamo potuto conoscere oltre cento storie di aziende, spesso connotate da grandi capacità strategiche, innovative e di internazionalizzazione. Si tratta di un patrimonio importante che non dobbiamo disperdere», ha dichiarato Lelio Bigogno, amministratore delegato di TickMark. La candidatura (da presentare entro il prossimo 15 maggio) è rivolta alle società di capitali e/o gruppi non quotati che negli ultimi due esercizi (2011 e 2010) abbiano conseguito indicatori economici di bilancio positivi e che non siano state oggetto nel medesimo periodo a procedure concorsuali e/o ristrutturazioni che abbiamo comportato l’utilizzo di strumenti quali la cigs. Informazioni disponibili e scaricabili dal sito www.premioletigri.com o dal sito www.tickmark.it.

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Con la «minifabbrica» la formazione diventa un reality game

MILANO – In tempi di reality show, poteva la formazione di manager e lavoratori sottrarsi alla regola aurea del gioco di ruolo virtuale? Ovviamente no, così Maurizio Lambri e Gianfranco Zatta, partner fondatori nel 2000 della GMV Consulting, oggi impegnata sul fronte della consulenza e della formazione con una quindicina di clienti importanti ogni anno e il supporto di una decina tra consulenti e professionisti, hanno ideato e brevettato la metodologia della Minifabbrica per imparare©, un passo in avanti rispetto a qualunque tecnica di formazione sino a oggi sperimentata sul campo. Di cosa si tratta? «La Minifabbrica per imparare© è un reality game intelligente, un laboratorio di apprendimento in grado di riprodurre fedelmente le attività di un’azienda attiva nel suo mercato di riferimento», spiega Zatta. «Installiamo presso la sede del cliente una reale fabbrica in miniatura, con macchinari e aree dedicate, dove i partecipanti imparano giocando e interpretando i diversi ruoli organizzativi. In poche ore o giornate di applicazione, si può simulare ciò che accade in un’azienda in qualche mese, favorendo così azioni di team building, di innovazione gestionale e miglioramento organizzativo globale». Sono già più di un centinaio le esperienze di «minifabbrica» in tutta Italia, attuate presso imprese di grandi dimensioni come Barilla, Geox e ABB, ma anche pmi e associazioni datoriali. «Il nostro obiettivo è migliorare l’attività aziendale, ovvero la prima condizione per poter operare bene anche in tempi di crisi», aggiunge Zatta, che invita i piccoli e medi imprenditori a non lasciarsi sfuggire le opportunità rappresentate dai fondi interprofessionali per la formazione a costo zero. «Basta iscriversi a un fondo e presentare un progetto formativo aziendale, poi ci pensiamo noi con la minifabbrica».

Premiate 90 pmi meccaniche che hanno investito in formazione

MILANO – “Dal dire al fare. Premio imprese di successo 2011”: novanta casi di successo, novanta imprese, novanta imprenditori di piccole e medie imprese meccaniche vogliono raccontare e condividere come hanno affrontato la crisi e migliorato le proprie performance aziendali. Alla seconda edizione, la manifestazione promossa da AssoMec, l’organizzazione che opera per il successo durevole dell’industria italiana, presenta un quadro aggiornato e sorprendente dell’Italia produttiva che non vuole cedere alla crisi. L’evento è ospitato da Anima, la Federazione confindustriale che rappresenta le imprese meccaniche nazionali. “Il mio riconoscimento va a tutti gli imprenditori che hanno scelto di aumentare la qualità e l’innovazione per restare su un mercato ancora in recessione”, i saluti di Sandro Bonomi, presidente di Anima. Barbara Pigoli, presidente di AssoMec, illustra il contesto “delle oltre cinquemila imprese meccaniche coinvolte, tra le quali solo il 4,5% gestisce un piano organico di riqualificazione e sviluppo (201 imprese). Il settore manifatturiero risulta fortemente penalizzato in materia di formazione finanziata rispetto agli altri settori economici (poco più del 24% contro una media di quasi il 90%). Ulteriore condizione di svantaggio è data dal dimensionamento aziendale: le piccole imprese hanno un quinto delle possibilità rispetto alle grandi imprese di mettere in atto concreti piani di riqualificazione”. Dai dati poco confortanti si evidenzia un accesso alla formazione limitato da fattori dimensionali e settoriali. “Il problema – aggiunge la Pigoli – è di carattere strutturale: la governance del sistema formativo italiano è disgregata e ancora fortemente sbilanciata sull’offerta e non sulla domanda del sistema produttivo. Se l’offerta di servizi viene calata dall’alto, non può aderire ai reali bisogni di imprenditori e lavoratori, ed è normale che non produca impatti concreti. Occorre migliorare la partecipazione bilaterale anche e soprattutto nell’utilizzo dei finanziamenti per la formazione. Basta convegni per pochi eletti in cui vengono impartite ricette applicabili solo alle grandi imprese. E’ ora di dare voce alle pmi, il tessuto imprenditoriale sano dell’economia italiana”.. In sala numerosi sindacalisti confermano che ci sono contesti in cui la vecchia logica conflittuale di interessi distributivi opposti si può trasformare in concreta cooperazione per lo sviluppo. La parola alle imprese premiate: colpisce la concretezza degli interventi e i dati sono sorprendenti. Esempi di eccellenza e di cooperazione, innovazione tecnologica, maggiore collaborazione da parte dei lavoratori coinvolti nei piani di riqualificazione, riduzione degli infortuni per le imprese che hanno fatto formazione sulla sicurezza, aumento del fatturato per chi ha riqualificato la rete vendita.

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