Percorsi d'eccellenza - Page 2

Tecnologia e tradizione per le borse artigianali “cruelty free”

VERCELLI – Borse artigianali totalmente cruelty free, curate tanto nell’estetica quanto nella funzionalità e ricercate nella qualità dei materiali e delle lavorazioni. E’ la prima linea di Origine, brand che prende vita dalla creatività di Giulia Marotta, fashion designer vercellese particolarmente attenta allo sviluppo di prodotti etici che non vedano alcun impiego di materiali di origine animale. Undici pezzi in uscita per l’autunno-inverno 2015/2016, ideati e disegnati tra Piemonte e Lombardia e realizzati in laboratori fiorentini dalla lunga e consolidata tradizione manifatturiera. Borse innovative nelle linee e nei materiali rivolte ad un pubblico di donne che desiderano coniugare una scelta etica e la qualità del prodotto interamente made in Italy. Origine rispecchia due importanti tendenze che accomunano le nuove micro e piccole imprese del settore fashion: l’agilità e la snellezza produttiva, con dislocazione delle attività su più territori o distretti manifatturieri e l’attenzione allo studio e alla ricerca su materiali, design e concept. Origine, in particolare, è un brand che con le sue borse racconta uno stile di vita: quello che prevede la totale assenza di prodotti di origine animale. Nelle borse Origine, lana, seta o pelle tipiche della tradizione manifatturiera italiana hanno ceduto il passo a materiali come poliuretano, poliestere, poliammide, viscosa e cotone. L’approccio e la produzione cruelty free sono certificati dalla partecipazione di Origine al progetto Lav animal free fashion. «Il mio impegno è quello di creare una linea di accessori che segua le tendenze della moda con eleganza e spirito innovativo – spiega Giulia Marotta – distinguendosi dai brand che per non usare la pelle fanno la borsa a sacca di canapa e rinunciano alla creazione di accessori tendenti al lusso. Il fatto di non utilizzare pellami non è necessariamente sinonimo di risparmio, ma significa sostituire la pelle con materiali e tessuti di qualità». Alternative e al tempo stesso permeate della tradizione manifatturiera italiana, le borse origine che usciranno in autunno presentano diversi accostamenti di materiali e di design, rendendo ogni pezzo uno “spezzato” che unisce almeno due lavorazioni. Fanno eccezione la sottospalla grande e la pochette interamente in viscosa che propongono un’unica fantasia. Accanto a sottospalla e pochette, compaiono anche borse a mano, tracolle e shopping bags. «Molti cambiano vita e intraprendono l’attività imprenditoriale spinti da insuccessi o difficoltà a trovare impiego stabile – conclude Giulia – ma nel mio caso, nonostante uno stipendio sicuro e tanta fatica per arrivarci, non ho potuto evitare di assecondare una passione che scalciava e sgomitava dentro di me. Così ho deciso di mettere tutto in gioco per dedicarmi ad un’attività che mi rispecchi totalmente, scelte di vita comprese». 

Dal distretto bellunese il brand che valorizza lo stile italiano dell’occhiale

ALANO DI PIAVE – Successo tutto italiano per Mad in Italy. Il brand internazionale di occhiali che progetta e produce le sue linee di occhiali esclusivamente con risorse locali, espressione dell’alta qualità del distretto produttivo bellunese, registra a giugno 2015 un +60% di vendite in Italia rispetto al 2014. Il trend è in continua crescita nell’ultimo biennio e il merito va soprattutto alla nuova linea Madup che propone modelli multicolor, leggeri (solo 8 grammi), di grande tecnologia con frontale in nylon, aste e nasello in titanio, cerniere senza viti, occhiale senza saldature e completamente senza nikel. Caratteristiche molto richieste dal mercato italiano ma anche estero. Mad in Italy è presente in 680 punti vendita in Italia ma Luca Marinello, direttore commerciale Italia di Vista Eyewear, azienda produttrice del brand, ha intenzioni più ambiziose: «A fine anno arriveremo a 800 punti vendita sul territorio italiano e l’obiettivo futuro è quello di raggiungerne quota 1.500, ovvero il 15% dei 10mila centri ottici presenti sul territorio italiano. Li selezioniamo in base all’esigenza di avere un marchio di alta gamma come Mad in Italy. Il successo di vendite della nuova linea Madup, ad esempio, è l’indice di gradimento della filosofia del brand che punta alla qualità e all’esclusività. Lo dimostra anche il “tutto esaurito” dell’edizione limitata della Linea Sole lanciata per la prima volta sul mercato all’inizio dell’anno. I modelli sono stati progettati seguendo il trend della linea Madup con frontale e aste in nylon con lenti polarizzate, antiriflesso, idrofobiche e anti impronte. Si è trattato di un esperimento riuscito bene tanto che a grande richiesta raddoppieremo la campionatura e riproporremo la “limited edition”».

All’Expo gli hamburger gourmet della regina marchigiana delle carni

JESI – Andamento in crescita, investimenti, un’immagine totalmente rinnovata. Posizionata tra i principali player del settore food con core business nel mondo delle carni per la ristorazione, la marchigiana Baldi segna il traguardo dei cinquant’anni con importanti risultati e significative novità. L’azienda, che ha inventato l’hamburger gourmet lanciandolo sul mercato italiano già nel 2007, ha chiuso il 2014 con 26 milioni di fatturato, pari a + 20% rispetto l’anno precedente, con un picco di crescita nella vendita degli hamburger che fa registrare un +77%. Non è un caso se Mos Food, catena giapponese di fast food di qualità, ha scelto Baldi per gli hamburger serviti nel padiglione Giappone ad Expo 2015. «La nostra forza è legata al fatto di aver unito industrializzazione e artigianalità, con cibi su larga scala che hanno successo sul mercato e conservano la passione per la qualità e il gusto», dice Emiliano Baldi, direttore generale dell’azienda . S«e abbiamo raggiunto questo traguardo lo dobbiamo al fondatore, mio padre Umberto, a cui vanno i nostri ringraziamenti e la nostra gratitudine. Ora guardiamo alle prossime sfide, che riguardano i mercati esteri, dove abbiamo avviato le prime esperienze, e l’ingresso nel canale retail dei supermercati e ipermercati». Dalla nascita della prima macelleria a Jesi per iniziativa di Umberto Baldi nel 1965, oggi l’azienda conta oltre 100 collaboratori e serve più di 3mila clienti. L’attività principale è la produzione di carni selezionate all’origine in Italia e all’estero e destinate prevalentemente al mercato italiano per ristoranti e per le realtà della ristorazione collettiva maggiormente attenta alla qualità, forniti sia direttamente che tramite i più importanti operatori della distribuzione organizzata, partner commerciali e distributori su tutto il territorio nazionale. Specialità ad hoc vengono create da Baldi per grandi realtà come Autogrill, Msc, Costa Crociere e Metro. Baldi fornisce inoltre un servizio completo legato alla ristorazione che include anche il no food e la consulenza, un servizio che vede l’azienda in posizione di leadership nell’area Marche-Umbria. Per i suoi 50 anni, Baldi ha attuato una completa rivoluzione dell’immagine, che punta a rafforzare l’identità aziendale e a favorire l’ingresso in nuovi mercati. Sono stati studiati un nuovo brand, i quattro marchi che rispecchiano le divisioni aziendali (Baldi Carni, Baldi Foodservices, Baldi Mare e Baldi Bottega) e un packaging innovativo, dove un sistema di icone ed elementi grafici comunica con immediatezza al cliente le caratteristiche del prodotto, i plus di qualità e le informazioni sull’utilizzo.

Materiali d’avanguardia e tecniche antiche “attrezzano” i kolossal di Hollywood

CORNAREDO – Un’azienda manifatturiera protagonista alle Giornate del Fai (Fondo per l’ambiente italiano)? Strano ma vero, se si tratta della E. Rancati, storica realtà del Milanese (con sede anche a Guidonia) che si occupa di produzione, noleggio e vendita di attrezzeria scenica per cinema, teatro, televisione e spettacolo in genere.  L’azienda ha infatti aperto le porte dello stabilimento per mostrare ai visitatori i laboratori dove esperti artigiani creano, trasformano e adattano armi e armature, mobili, complementi d’arredo, accessori di costume, gioielli. Dal 1864, anno della fondazione dell’impresa, che sorge su una superficie totale di 3mila metri quadri, i più famosi registi, scenografi e costumisti di tutto il mondo si sono rivolti all’azienda per noleggiare o acquistare attrezzeria scenica. «Utilizzando sofisticate resine, poliuretani e materie plastiche – hanno spiegato Romolo e Cristina Sormani, titolari dell’azienda – possiamo riprodurre qualsiasi materiale: metallo, legno, cuoio, armi, mobili, gioielli. Oggetti d’uso comune di ogni epoca rivivono grazie alla bravura e all’esperienza di fabbri, falegnami, sarti, pittori, disegnatori, decoratori, scultori; un gruppo di professionisti unico, capace di dare vita alle emozioni e alla magia dello spettacolo. Di ogni oggetto dell’attrezzeria, resta una storia fatta di disegni, carte e calchi, conservati in archivio con la pazienza che deriva solo da una grande passione. La stessa che ci consente di riprodurre manualmente qualunque tipo di realizzazione, per continuare a inventare la realtà con il successo di sempre». Nel corso della sua lunga storia la E. Rancati ha collaborato alla realizzazione di attrezzerie sceniche per molti film, quali ad esempio “La dolce vita”, “Ben Hur”, “Gladiator” , “Pirates of the Caribbean”, “Robin Hood”, “Gangs of New York” e molti altri.  Ha anche operato in ambiti diversi, come ad esempio quello sportivo: ha infatti realizzato gli accessori e i cartelli delle nazioni per la cerimonia di apertura della ventesima edizione delle Olimpiadi invernali di Torino. Nonostante le piccole dimensioni, l’azienda ha saputo guardare avanti investendo in ricerca & sviluppo: «abbiamo creato un apposito laboratorio per studiare materiali all’avanguardia utilizzati nell’industria meccanica, nautica ed edile, per realizzare elmi e corazze, troni, arredi e molti altri oggetti».

Con la “fabbrica dei sogni” il materasso diventa uno status symbol

PRATO – Nata nel 2013 per iniziativa dell’imprenditore Andrea Cardini, forte di un’esperienza pluriennale in una delle più importanti industrie mondiali del settore, la pratese Time for Bedding continua a crescere, con l’obiettivo di diventare in pochi anni uno dei player mondiali di riferimento sul ricco mercato mondiale dei materassi e dei sistemi letto di alta gamma. «Il nostro atelier tecnologico è in forte crescita, sia dal punto di vista dell’implementazione di impianti e linee automatizzate, sia per l’acquisizione di risorse umane specializzate nella lavorazione manuale e artigianale dei prodotti», spiega Cardini. E’ stata da poco avviata la terza linea automatica per le bordature, mentre negli ultimi tre mesi l’organico è passato da 22 a 47 addetti, per sostenere una richiesta del mercato sempre più consistente. «Grazie alla partecipazione ad alcune fiere estere e soprattutto al Salone del Mobile di Milano, abbiamo riscontrato un enorme successo per le nostre collezioni a marchio D’Elite, che hanno attratto l’interesse di decine di buyer di catene e negozi specializzati». Francia, Germania e nord Europa rappresentano i principali mercati di posizionamento dei materassi D’Elite, ma lo sguardo è già rivolto al Medioriente e all’Asia. «Noi vogliamo essere quelli che creano, che generano futuro industriale nel recupero della più geniale memoria artigiana. Noi non siamo e non saremo mai un’azienda di materassi come le altre. Noi siamo la fabbrica dei sogni…», sottolinea Cardini. Dai 15mila metri quadrati della sede di Prato – il più importante distretto dei materassi a livello europeo – escono tre diverse linee di prodotto, che si caratterizzano per le soluzioni innovative, come la tecnologia che consente di inserire in un singolo materasso ben 10mila molle insacchettate e indipendenti, e i materiali della miglior qualità, dalla lana di cammello al lattice naturale fino alle schiume di ultima generazione. «La nostra mission? Fabbricare i migliori materassi del mondo, un concentrato di qualità, comfort, estetica e design, già inseriti in una proposta coordinata di sistema letto», conclude Cardini. In una parola: l’eccellenza esclusiva anche per il riposo, interamente firmata made in Italy.

Con i bottoni e gli accessori moda si festeggiano vent’anni di attività

BUCCINASCO  – L’azienda l’ha fondata nel 1995, dopo una lunga esperienza nel settore come trader e portandosi in dote l’eredità artigiana dell’impresa paterna. Oggi Aldo Buratti, titolare della BRB e presidente di Uniontessile, guida una delle aziende italiane leader nel campo degli accessori moda, festeggiando i primi vent’anni di attività: «Produciamo tutto quello che è componente metallico – bottoni, rivetti, pendagli, medaglie, pins in ottone, rame e acciaio inox – per la finitura di capi d’abbigliamento e pelletteria, in particolare per la moda casual». Con i suoi 12 addetti la BRB sviluppa al suo interno tutto il ciclo di produzione: «Investiamo molto in ricerca & innovazione, nella elaborazione creativa di stili e tendenze, perché il nostro business nasce proprio dai campionari che rinnoviamo ogni anno e proponiamo alla nostra clientela. La personalizzazione del prodotto, anche in termini di coerenza con il brand o il mood aziendale, è  l’elemento che caratterizza la nostra produzione, per la quale utilizziamo macchine di nostra concezione, con il supporto di frese a controllo numerico, pantografi, taglio laser. E’ una modalità di lavoro fondata sulle relazioni e quindi sulla prossimità con il cliente, per questo per noi è ancora abbastanza difficile andare all’estero». Semmai è il cliente che “esporta “ il prodotto BRB, in quanto può richiedere all’azienda milanese di inviare forniture di completamento alle sedi estere, nonostante le politiche protezionistiche messe in campo da alcuni Paesi come la Turchia o la Cina. «Ora stanno rientrando in Italia alcune produzioni, ma il problema è che abbiamo lasciato la politica di tutela del tessile in mano alle grandi multinazionali della distribuzione, che hanno tutto l’interesse a vendere prodotti provenienti da Paesi low cost», spiega Buratti, secondo il quale bisogna intervenire sulle normative che disciplinano il “made in” per rendere trasparente in etichetta la vera origine dei manufatti. «Noi continuiamo a credere nell’unicità del nostro approccio imprenditoriale, puntando sulla creatività e sul design e investendo sui giovani per sviluppare il capitale di idee e ingegno che ci distingue nel mondo».

A una piccola italiana il premio più importante del mondo per il packaging

LAINATE –  La Rotoprint Sovrastampa è fra le vincitrici del WorldStar Packaging Award 2015, il premio più importante del settore imballaggi, assegnato ogni anno dalla World Packaging Organisation. La giuria della Wpo ha analizzato 265 progetti provenienti da 37 Paesi del mondo e assegnato riconoscimenti per i migliori lavori di stampa e packaging in 8 categorie. Nella categoria “Beverages” è stato premiato un lavoro di sovrastampa della Rotoprint, che con il suo metodo unico consente di modificare graficamente qualsiasi imballaggio obsoleto, azzerando gli sprechi, facendo risparmiare le aziende, riducendo le tempistiche e preservando l’ambiente. «Siamo orgogliosi di essere una delle due aziende italiane, accanto a una grande multinazionale come Tetra Pak, scelte per ricevere uno dei premi più importanti del mondo», commenta Gian Carlo Arici, fondatore e titolare di Rotoprint Sovrastampa. «La nostra è un’azienda familiare con 20 dipendenti, ma da oltre quarant’anni punta su creatività, affidabilità, innovazione continua e personalizzazione del servizio per ciascun cliente. Sono questi i punti di forza del Made in Italy nel mondo». L’azienda milanese è specializzata nel modificare graficamente imballaggi già stampati, siano essi in formati (tetrarex, combiblok, elopak, scatole microonda, astucci, blister, cluster, buste, sacchi) o in bobina con supporto mono o pluristrato (alluminio, carta, poliammide, polietilene, polipropilene, poliestere, sleeves, tetrabrik, etichette adesive in rotoli, eccetera). Con la sovrastampa gli imballaggi vengono riciclati al 100%. In quarant’anni di attività Rotoprint ha evitato che fossero mandati in discarica o all’inceneritore qualcosa come 800mila chilometri di imballaggi, praticamente un viaggio di andata e ritorno dalla Terra alla Luna.  Rotoprint Sovrastampa mira a svilupparsi a livello nazionale e internazionale attraverso partnership con realtà di altri Paesi, mettendo a disposizione il proprio know-how (coperto da brevetto internazionale) in fatto di ingegneria di prodotto e di processo e di gestione dei clienti, con grande attenzione agli incentivi che interessano gli investimenti in tecnologie sostenibili.

Eppur si muove: Opus Motus, quando il marmo prende vita e colore

S. PIETRO MUSSOLINO – Apoteosi dei colori delle pietre naturali, Opus Motus è la nuova scenografica installazione di design litico che il designer Raffaello Galiotto in collaborazione con Lithos Design ha presentato alle più importanti fiere del settore lapideo e dell’arredamento.  Nelle varietà Lollipop, Brickbreak, Slot, Rose, Pinwheel e Cogs, pus Motus è una collezione di intarsi di marmo circolari e dinamici che possono essere azionati manualmente dal pubblico con un facile meccanismo a leva. I diversi colori delle tessere marmoree, selezionati con la cura degli antichi “pittori di pietra”, attraverso il movimento rotatorio si destrutturano restituendo all’occhio forme e cromie nuove ed impressionanti. Il set dell’installazione costituisce una scenografia spettacolare: il visitatore è immerso in un radioso paesaggio di sei opere, sgargianti trottole meccaniche verticali per le quali, con naturale istinto ludico, aziona la leva, producendo un’esplosione di colori e di morfologie che svelano all’occhio di ciascuno messaggi ottici unici e sorprendenti. Con questa installazione, Raffaello Galiotto e Lithos Design rendono rispettoso omaggio alla sapienza dei maestri intarsiatori italiani, reinterpretando in chiave contemporanea il passato e mettendo a frutto la propria profonda competenza nel campo della pietra naturale. Tutti i colori e le strutture geometriche utilizzate per Opus Motus sono state appositamente progettate in funzione di precise rese ottiche e cromatiche. Alla base c’è una grande conoscenza dei materiali litici, delle loro fonti, della capacità di lavorarli attraverso delicati e sofisticati sistemi industriali e dei forti investimenti in ricerca e sviluppo. Lithos Design è frutto della passione di due giovani fratelli, Claudio e Alberto Bevilacqua, che costituiscono la società vicentina nel 2007 sull’onda dell’esperienza di un’azienda di famiglia che vanta 30 anni di storia. E’ l’incontro con il designer Raffaello Galiotto che imprime il marchio estetico all’azienda. E’ la conoscenza antica della materia unita alla profonda spinta all’innovazione tecnologica che ha permesso a Lithos Design di diventare in poco tempo una delle aziende di riferimento e più innovative nell’ambito del design litico.

Oltre 200 milioni di confezioni vendute per la leader delle salse “private label”

SAN ROCCO AL PORTO – 80 milioni di euro di fatturato, 1.600 referenze commercializzate, circa 500 ricette e 200 milioni di pezzi prodotti. Sono questi i numeri con i quali Formec Biffi archivia il 2014. Leader di mercato delle private label nella produzione di salse e sughi, la storica azienda lodigiana annovera infatti fra i propri partner la quasi totalità ( 98%) delle insegne distributive italiane. Un giro d’affari che rappresenta il 48% del suo fatturato complessivo e che, nonostante la crisi dei consumi, si è mantenuto sostanzialmente stabile, riconfermando il posizionamento di mercato dell’azienda, grazie a una strategia che  punta sempre di più ad ampliare l’offerta per la grande distribuzione italiana con la qualità delle linee premium e prodotti “100%  vegetale”. «Pur nel solco di una tradizione che non può prescindere dalla cura della lavorazione artigianale, a garanzia della qualità dei propri prodotti, Formec Biffi guarda al futuro, continuando a investire sul terreno delle tecnologie più avanzate, a beneficio di quei nuovi stili di consumo basati sulla salubrità degli alimenti e sulla qualità delle materie prime», spiega il fondatore e presidente Pietro Casella.  Un patrimonio di conoscenze che l’azienda utilizza non solo per propri brand Biffi e Gaia (quest’ultimo punta di diamante nel comparto Horeca e che assieme rappresentano il 52% del turnover) ma che sempre di più trasferisce ai prodotti destinati al mercato private label. Una modalità di “consumo consapevole” che costituisce il pilastro su cui Formec Biffi edifica il proprio modello alimentare, costruito su 29 linee produttive a elevata automazione che si caratterizzano per una tipologia di produzione just in time, senza conservanti e senza glutine, con una costante attenzione riservata alle sfere del biologico e del vegetale. Tra le nuove creazioni a marchio Biffi lanciate nell’ultimo anno, a registrare le migliori performance sono state non a caso quelle “100% vegetali”: pesto con tofu, ragù di soia e sugo di verdure. Prodotti che, oltre a confermare il proprio ruolo di punta anche nel 2015, risultano innovativi persino nel packaging: nella categoria sughi freschi, Formec Biffi è la prima azienda a dotare le confezioni 100% riciclabili con capsula richiudibile, nella logica di contrasto agli sprechi.

E’ creativa e di metallo la pavimentazione per il Museo del Novecento

SAN GIULIANO MILANESE – «Stiamo muovendoci anche sul fronte Expo, per poter proporre le nostre soluzioni architettoniche e di design ai contractor che stanno realizzando i padiglioni dei Paesi ospiti. Crediamo fortemente nel fatto che questo grande evento possa avere una ricaduta significativa sul tessuto produttivo del territorio milanese, dando una visibilità internazionale a tante piccole aziende creative e dinamiche come la nostra»: sa di cosa sta parlando Luca Terenzi, giovane imprenditore che, entrato nell’azienda di famiglia a vent’anni, ne guida oggi lo sviluppo settoriale e l’espansione su nuovi mercati, anche oltre frontiera. «Il nostro gruppo è formato da due società: la Terenzi Srl, specializzata nella lavorazione del metallo (tranciatura, stampaggio a iniezione, carpenteria, attrezzeria per stampi, assemblaggi conto terzi eccetera), e la Planium Srl, nata per la progettazione e la realizzazione di pavimentazioni in metallo. Nel frattempo la Terenzi,  che dal contoterzismo si è evoluta verso un processo di progettazione e co-design insieme al cliente, ha dato vita ad altri due brand: CaosCreo e Origami in Steel, che sviluppano progetti di design e di arredo per la casa e l’outdoor, sfruttando il nostro know how tecnologico nella lavorazione del metallo». Puntando sull’eccellenza delle tecniche produttive e sulla creatività di giovani designer, il gruppo Terenzi dispone così oggi di una vera e propria “batteria di fuoco” sul fronte dell’arredo e del contract di alto livello: «A giugno è stato inaugurato il nuovo Museo del Novecento a Firenze, dove con Planium abbiamo curato sia le pavimentazioni tecniche sia gli elementi di arredo ed esposizione, per una commessa che rappresenta la nostra essenza: prodotti tecnologici e flessibilità progettuale e produttiva», racconta Terenzi, che sottolinea anche l’eterogeneità del parco clienti: «tra le attività prevalenti abbiamo quelle per il settore ascensoristico (Kone), per l’illuminotecnica (Luceplan e altri marchi di livello), per la videocitofonia (Comelit), poi ancora in ambito elettromeccanico e automotive. Nel complesso, il gruppo muove un fatturato annuo intorno ai 4,5 milioni di euro, realizzato da un organico di una cinquantina di addetti. L’investimento sulle persone è uno dei driver dello sviluppo aziendale, che punta molto su aree di aggiornamento quali la progettazione e l’internazionalizzazione: «Il nostro mercato prevalente continua a essere quello interno, anche se molti nostri clienti hanno sede in Italia ma distribuiscono i loro prodotti in tutto il mondo. Soprattutto con il brand Planium, che offre un prodotto esclusivo e tecnologico, operiamo su mercati esteri come Europa in genere, Sudamerica, Australia e Russia, mentre con le divisioni Caoscreo e Origami in Steel stiamo lavorando soprattutto in outlet europei e statunitensi».

Sui prodotti di alta gamma per il riposo sventola il tricolore

GUANZATE – Un’azienda con un prodotto made in Italy che apre i battenti proprio in piena crisi, proponendo un’originale mix tra tradizione e innovazione. Astro Italia, realtà specializzata in prodotti d’alta gamma per il riposo, si è fatta notare anche in Regione Lombardia, tanto da essere inserita tra le destinazioni del “Viaggio in cento tappe”, tour del consiglio regionale tra le realtà imprenditoriali del territorio. Il presidente del consiglio Raffaele Cattaneo e i consiglieri regionali Luca Gaffuri (Pd) e Alessandro Fermi (FI), hanno fatto tappa nella nuova sede comasca di Astro Italia, dove hanno incontrato anche il sindaco, Flora Carnio. «La visita dalle delegazione del Consiglio regionale ci ha sorpreso e lusingato», afferma Giuseppe Vitale, uno dei tre soci fondatori di Astro Italia. «Siamo una realtà nata da poco, ma siamo pieni di entusiasmo e di voglia di fare. Abbiamo voluto puntare sulla qualità, proponendo non oggetti di serie, ma prodotti sartoriali, confezionati nella miglior tradizione dell’artigianato italiano con il plus competitivo di oggi: l’alta tecnologia industriale. Il riscontro che abbiamo avuto tra i clienti è ottimo: la gente apprezza la componente innovativa del nostro prodotto e chi l’ha provato è talmente soddisfatto da consigliarlo ad amici e parenti». Completamente made in Italy, l’azienda è un centro di eccellenza per la salute e il riposo. I prodotti vengono realizzati in base alle specifiche esigenze di ogni singolo cliente, che viene seguito e guidato nella scelta dai consulenti per il benessere di Astro Italia.

Quando l’italianità del gusto nasce nella “fabbrica” degli aromi

PERO – «Siamo l’unica società produttrice di aromi certificata 100% made in Italy. Lo studio della percezione del gusto, l’attenzione ai trend di mercato e non ultima la voglia di trasferire l’italianità anche nel gusto e nel sapore, ci caratterizzano da sempre e ci hanno portato a essere il punto di riferimento per la clientela più esigente»: è dal ’93 che Flavourland, come racconta il direttore generale Guya Silva, rappresenta il mondo degli aromi utilizzati per connotare il gusto di prodotti alimentari, bevande, farmaci e persino sigarette elettroniche. Tutti gli aromi della Collection Flavourland sono disponibili allo stato liquido e in polvere, indicati per le più svariate applicazioni: «I nostri aromi hanno la caratteristica di dare un tocco di personalità al prodotto finale: una specifica nuance data dall’esperienza dei nostri flavorists, specializzati in diversi campi scientifici (chimica, biologia, scienza dell’alimentazione, tecnologia alimentare…). Grazie al lavoro dei nostri addetti, nel nuovo building costruito strategicamente davanti alla nuova Fiera di Milano e al futuro quartiere di Expo 2015, riusciamo a “costruire” il profilo aromatico su misura in base alle richieste del cliente, generando soluzioni ottimali per controllo, attenzione, misura ed equilibrio e giocando sull’integrazione tra due aspetti fondamentali del nostro lavoro: creatività e tecnolegalità». Di fatto Flavourland è in grado di offrire consulenza di mercato, legale e tecnica con personale dedicato a questi compiti. L’investimento sul capitale umano è una questione vitale, tanto che la società milanese ha avviato da tempo una collaborazione con un istituto tecnico professionale per arricchire i percorsi formativi degli alimentaristi e dei cuochi di domani. «Dobbiamo continuamente impegnarci per tenere insieme le due facce della nostra medaglia: cultura e business». Con un occhio di particolare attenzione ai mercati esteri, il prossimo step di sviluppo di Flavourland, la specialista italiana degli aromi.

Raddoppia l’area produttiva la specialista del gluten free “made in Italy”

CASOREZZO – A distanza di quattro anni esatti dalla inaugurazione del sito produttivo di Casorezzo, la specialista del “gluten free” Farmo Spa posa la prima pietra del secondo stabilimento, che porterà entro dodici mesi la superficie produttiva coperta a oltre 10mila metri quadrati, in aggiunta alla storica fabbrica della pasta situata a Lavezzola (Ravenna). «Il nuovo impianto aumenterà la nostra capacità produttiva nel settore dei prodotti senza glutine, per venire incontro alla domanda crescente sia in Europa sia nei mercati internazionali», ha dichiarato Remo Giai, presidente di Farmo Spa. Con una storia nelle produzioni alimentari iniziata nel 1922, l’azienda di Casorezzo è un leader mondiale nella produzione dei prodotti senza glutine e una delle poche società al mondo a produrre direttamente l’intera gamma dei prodotti differenziati nelle tre categorie principali: pasta, prodotti da forno e mix di farine speciali. «La chiave del nostro successo è la forte e costante specializzazione nella ricerca & sviluppo, nelle basi scientifiche del nostro lavoro e nel controllo totale della qualità produttiva. Questa mission rende i nostri prodotti ricercati  da tutti i consumatori e non solo da soggetti con problemi di intolleranza al glutine. Di fatto, c’è una forte componente di pionierismo nella nostra mission: spesso non ci sono competenze specifiche in questo ambito industriale, così le dobbiamo formare noi». Un successo in formato esportazione, vista la crescente affermazione dei prodotti Farmo sul mercato statunitense, dove sono molto apprezzati l’immagine e il gusto dei prodotti autenticamente italiani. «Oggi gli Stati Uniti – dove collaboriamo attivamente con il Dipartimento dell’Università di Chicago che si occupa di celiachia –  rappresentano il mercato estero più importante per il nostro export, che oramai ha raggiunto il 40% del fatturato». E fornisce un’ulteriore evidenza dell’eccellenza del made in Italy in campo agroalimentare.

La salute e la bellezza dei capelli in un soffio caldo di tecnologia italiana

MILANO – La capitale della moda non poteva che dare i natali a una delle aziende italiane leader nel settore degli strumenti professionali per la cura del capello: è Elchim, l’azienda fondata nel 1945 dai fratelli Chiminello, Riccardo e Egle, e trasformata nel 1960, con l’ingresso del figlio di Egle ed attuale presidente, Roberto Sabbatini, in una moderna industria manifatturiera, attiva oggi in tutto il mondo con mercati importanti tra cui Nord America e Medioriente, per un export pari all’80% del fatturato globale. «La differenza competitiva deriva dal nostro approccio innovativo nella realizzazione di strumenti professionali per parrucchieri ed in particolare nella produzione in Italia di asciugacapelli», racconta Roberto Sabbatini, che con il figlio Luca sta conducendo la società verso i nuovi orizzonti della globalizzazione e i mercati più emergenti. «Siamo costantemente alla ricerca dell’ultima novità tecnologica, del materiale più avanzato o del design concept più originale, per essere sempre un passo più in là dei nostri competitor, sia i top player italiani e americani, sia quelli che fanno leva sul prezzo». Anche nel campo degli asciugacapelli e degli accessori per capelli, quindi, bisogna guardare con attenzione allo stato dell’arte della tecnica e al design raffinato dei prodotti perché «Chi crea bellezza necessità di strumenti belli». L’altro punto di forza della Elchim è il filo diretto con i protagonisti della bellezza femminile, quegli hairstylist che hanno valorizzato il fascino di attrici, cantanti e primedonne dello star system: «Gwyneth Paltrow, Kristen Steward, Madonna o Cher  sono solo alcune delle vip trattate con i nostri asciugacapelli, che sono utilizzati nei saloni più prestigiosi come quelli di Aldo Coppola a Milano, Angelo Seminara a Londra,  Frederic Fekkai a Los Angeles o Kim Robinsona Hong Kong. Anche colui che è stato riconosciuto come il più famoso parrucchiere del mondo, Vidal Sassoon, creatore di una vera scuola di hairstylist, ha usato i nostri strumenti», sottolinea Luca Sabbatini. Intanto sul mercato internazionale ottiene ottimi risultati di vendite l’ultimo asciugacapelli di casa Elchim, il modello Elchim Light Ionic-Ceramic: «è leggerissimo, pesa il 35% in meno rispetto a un phon tradizionale della sua categoria. E’ stato studiato dal punto di vista ergonomico per prevenire le infiammazioni del tunnel carpale, patologia che colpisce i professionisti. In più è dotato di un motore ibrido di ultima generazione che garantisce risultati eccezionali su qualsiasi capello, garantendo potenza e silenziosità».

In mostra i prodotti originali ed esclusivi di un territorio che sa fare impresa

TOLENTINO – Si terrà da giovedì 16 a domenica 19 ottobre la quarta edizione di “TolentinoExpo”, la manifestazione fieristica promossa dal Comune di Tolentino con l’intento di promuovere la conoscenza delle produzioni delle aziende tolentinati. La manifestazione vuole presentare le produzioni manifatturiere del territorio, evidenziandone la qualità delle lavorazioni e le loro peculiarità, suscitando in tutti gli operatori quel sentimento di orgoglio della produzione “made in Tolentino”. Una produzione che da secoli stupisce il mondo per l’altissima qualità e il gusto delle realizzazioni, una produzione che annovera nel territorio di Tolentino diverse aziende tra le migliori ambasciatrici del made in Italy nel mondo, del calibro di Poltrona Frau, Nazareno Gabrielli, Nuova Simonelli e Conceria del Chienti. L’esposizione sfrutta in modo molto originale lo spazio delle piazze, delle vie e di alcuni importanti palazzi del centro storico, nel quale prende corpo un paesaggio artificiale fatto di passaggi obbligati, come se ci si trovasse in un originale padiglione fieristico, ubicato all’interno di un’antica città. Una visita immaginaria capace di coniugare al meglio l’originalità e la varietà delle nostre produzioni con il territorio e la comunità che le crea. Molto importante anche la parte dell’esposizione riservata ai prodotti enogastronomici del territorio e non solo che testimoniano la grande attenzione dei produttori locali.

Producendo basi per gelato artigianale è diventata la numero uno al mondo

SAN CLEMENTE – Non è certo per caso che l’azienda numero uno al mondo per la produzione di ingredienti e semilavorati per il gelato artigianale sia italiana: è la riminese Mec3, fondata nel 1984 da Giordano Emendatori e, dallo scorso febbraio, acquisita dal fondo di investimento americano Riverside, che ha mantenuto la governance e la produzione presso lo stabilimento di 18mila metri quadrati di San Clemente, dove oltre 350 addetti sviluppano secondo il metodo della lean production il più vasto assortimento di basi, componenti neutri, paste, variegati e topping e decorazioni per produrre l’autentico gelato italiano. «Diffondere la passione per l’arte del gelato artigianale italiano è da sempre la mission di Mec3 – spiega il presidente Emendatori – il cui nome oggi è protagonista in oltre 130 Paesi nel mondo attraverso una rete capillare di agenti e distributori». Con un fatturato 2013 di oltre 100 milioni di euro, Mec3 è un’azienda in continua espansione, che ha avuto una capacità di crescita in pochi anni senza precedenti, puntando tutto sulla qualità, la varietà e la sicurezza dei suoi prodotti. Questo le ha permesso di essere annoverata tra le società più dinamiche in Europa da Enterpreneurs for Growth, rientrando nella classifica Europe’s 500. «Grazie all’intervento di Riverside oggi possiamo guardare al futuro con prospettive eccellenti, continuando a investire il 5% del fatturato annuo in ricerca e sviluppo», aggiunge Emendatori. In questo settore – dove opera anche un laboratorio di analisi sensoriale con trenta panelist che supervisionano lo sviluppo di ogni progetto – nascono tutte le innovazioni: dalle soluzioni per target specifici, ad esempio gelati dietetici, a prodotti che rivoluzionano il settore, come Cookies®, il gelato-biscotto creato nel 2001. Campione di successo nel 2014 è stato Gelatinho, il gusto gelato creato per celebrare l’evento calcistico dell’anno, che ha fatto goal in 3mila gelaterie con ben tre milioni di coni di gelato distribuiti. Tra le numerose proposte spicca senza dubbio Mec3Bio®, gamma di prodotti per gelato artigianale 100% biologico, certificata a livello europeo. «Migliorare il lavoro dei gelatieri è la nostra mission: per questo abbiamo creato la International School of Gelato, la prima nel settore ad aver introdotto il metodo didattico “one to one”, con postazioni individuali attrezzate per mettere subito in pratica quello che viene insegnato dal docente». Una scuola in cui non ci si limita ad insegnare le procedure per fare il gelato, ma ci si impegna a fornire tutti gli strumenti necessari per intraprendere un percorso di successo.

Apprezzati anche negli Emirati Arabi i formaggi della tradizione appenninica

ASCOLI PICENO – Sabelli Spa si conferma uno dei primi quattro player nazionali nel settore caseario. Con un incremento di fatturato – da 63 milioni di euro nel 2011 l’azienda ha sfiorato il tetto dei 68 milioni nel 2013 – 150 dipendenti e il vantaggio di una struttura autonoma dedicata alla distribuzione, la Sabelli Distribuzione Srl, l’azienda mantiene una posizione di rilievo nelle quote di mercato per la produzione di mozzarella, ricotta e formaggi. I prodotti a marchio Sabelli sono sempre più richiesti anche dal mercato internazionale: il settore export ha avuto un incremento del 30,9% solo negli ultimi sei mesi del 2014, quando Emirati Arabi e Repubblica Ceca si sono aggiunti ai mercati consolidati di Francia, Spagna, Inghilterra – in primis – poi Austria, Germania, Romania e Svizzera. L’export, che negli ultimi due anni ha fruttato alla Sabelli il 5% delle vendite, pari a circa 1,5 milioni di euro di fatturato, è in continua crescita. Chi cerca l’eccellenza del Made in Italy nei prodotti Sabelli? In particolare il grande canale Horeca, che apprezza la tradizione alimentare italiana di qualità (soprattutto mozzarelle, burrate e ricotte). «Nonostante la profonda crisi che avvolge tutto il sistema, oggi Sabelli, grazie agli investimenti fatti in passato, ha la possibilità di lavorare su mercati in forte sviluppo e sempre di più grande interesse», afferma  l’amministratore delegato Angelo Galeati. «Mentre in passato il mercato estero era visto come un “di cui”, oggi questo settore è diventato cruciale per permettere a un’azienda come la nostra una continua crescita sostenibile. Una maggiore profondità assortimentale, e cioè, la creazione di una vasta gamma di prodotti, ci rende partner fondamentali per i clienti che voglio trovare tanti tipi di prodotti sotto un unico brand». La buona performance commerciale parte dall’ottimo prodotto. Sabelli produce formaggi, ricotta e latticini con cura artigianale, valorizzata da elevati standard industriali e da un business sostenibile. Le 200 fattorie dalle quali acquista la materia prima sono da sempre l’asset aziendale più importante: si trovano in zone incontaminate, come il parco nazionale dei Monti Sibillini (60 fattorie) e del Gran Sasso (10). Al consumatore è garantito un prodotto assolutamente genuino fatto con materie prime provenienti da pascoli naturali, senza l’utilizzo di mangimi chimici e controllato in tutte le sue fasi. La sostenibilità continua anche nello stabilimento, con la gestione responsabile dei reflui della lavorazione del latte e il recupero delle risorse, fra le quali grandi quantità d’acqua grazie all’utilizzo del concentratore di siero. I consumi energetici sono contenuti grazie alle fonti energetiche rinnovabili, che saranno implementate ulteriormente da un cogeneratore per la produzione di energia entro i prossimi due anni.

Nel nuovo Peninsula Paris i piatti doccia in acciaio inox sono “made in Parma”

CORCAGNANO – Quando a Parigi il prossimo 1° agosto sarà ufficialmente inaugurato il nuovo Peninsula Paris – hotel di lusso oggetto di una riqualificazione da 400 milioni di euro che ha riportato la struttura art deco ai fasti originali  – nei dintorni di Parma ci sarà un significativo motivo d’orgoglio tutto italiano: i piatti doccia delle camere e delle suites (quelle top sono offerte a tariffe giornaliere da 19mila a 25mila euro…) sono stati ideati e realizzati su misura dalla Caggiati Maurizio, con il decisivo supporto del partner francese Limatec.  Storica presenze della metalmeccanica parmense, l’azienda ha accompagnato lo sviluppo di tecnologie e attrezzature per la lavorazione e la trasformazione della filiera alimentare, con un’esperienza consolidata nella produzione di chiusini sifonati, canaline con grigliato, canaline a fessura, diffusori di lavaggio e galleggianti, tutti in acciaio inox. E clienti importanti come Barilla, Rana, Bistefani, Citterio, Montana e tanti altri brand di spicco del food & beverage italiano. E’ proprio la competenza tecnica nel trattamento del metallo che ha indirizzato la scelta dei progettisti francesi sull’impresa parmense: «Abbiamo risposto a un’esigenza tecnica, ovvero incassare il piatto doccia di acciaio in una lastra in marmo, in modo tale da fornire un impatto estetico e una prestazione funzionale eccellenti. Oggi in commercio si trovano soluzioni in plastica, equipaggiate eventualmente di una cornice in acciaio, mentre il nostro prodotto è interamente in acciaio inox ed è tra i pochi disponibili sul mercato mondiale», racconta orgoglioso Filippo Caggiati, giovane manager di seconda generazione della famiglia che ha fondato la Caggiati Maurizio e ne guida ancora le sorti, con ricavi per 2,4 milioni di euro all’anno di cui il 70% destinati all’export. «Nel settore dell’industria alimentare, una pavimentazione anticorrosiva attrezzata di tutti gli elementi di scarico ed evacuazione dei reflui e che duri nel tempo è esigenza assoluta: deve garantire le migliori condizioni igieniche unite a una grande facilità di pulizia. E’ su questo know how tecnico che siamo cresciuti ed è questa la base da cui ci stiamo lanciando in altri settori applicativi, dal chimico-farmaceutico all’edilizia». Dopo il Peninsula, infatti, Caggiati sta completando un’altra commessa di prestigio in ambito architettonico: «Stiamo terminando l’installazione di piatti doccia e chiusini di evacuazione per le terrazze della nuova Tour Odeon a Montecarlo, un grattacielo con vista sulla baia monegasca, sempre grazie al nostro partner transalpino».

5 milioni di euro in mini bond per lo sviluppo del leader delle confetture

ASIAGO –  Rigoni di Asiago,  leader italiano nel mercato delle confetture con il marchio Fiordifrutta e ai primi posti in quello del Miele (Mielbio) e delle creme spalmabili (Nocciolata), ha avviato il collocamento di un prestito rappresentato da titoli di debito a un tasso fisso del 6,25%, per un ammontare nominale minimo di 5 milioni di euro. Il collocamento verrà curato e coordinato dalla Banca Popolare di Vicenza che agirà anche in qualità di banca agente per i pagamenti. Il collocamento è rivolto esclusivamente ad investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale e avrà una durata di 5 anni con scadenza quindi nel 2019. L’emissione offre agli investitori professionali la possibilità di investire nella Società che ha recentemente ottenuto da Cerved il rating A3.1, che la posiziona tra le imprese più solide e competitive del suo mercato di riferimento. Il Gruppo Rigoni di Asiago ha chiuso il 2013 con ricavi pari a 71 milioni di euro (in crescita del 20% rispetto al 2012), e un margine operativo lordo di 7,5 milioni di euro (rispetto ai 4,8 del 2012). «l collocamento di mini bond è un passo importante nella direzione di finanziare, ricorrendo a strumenti nuovi e alternativi, lo sviluppo del nostro gruppo», ha affermato il presidente del c.d.a. Andrea Rigoni. «Rigoni di Asiago sta vivendo un importante periodo di espansione, che ha portato i nostri prodotti ad essere apprezzati non solo sul mercato nazionale ma anche nei principali mercati esteri. Siamo fiduciosi che il collocamento che sarà lanciato a breve, possa incontrare l’apprezzamento della comunità finanziaria internazionale».

Maxi operazione da 14 milioni di euro per salvare il prosciutto dop friulano

SAN DANIELE DEL FRIULI – Con l’avvenuta accettazione dell’offerta di acquisto formulata dalla Promo San Daniele Spa – società partecipata dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele e dalla finanziaria regionale Friuli Venezia Giulia Friulia Spa – per il ritiro dell’intero magazzino di prosciutti San Daniele Dop della Brendolan prosciutti Spa in liquidazione e in concordato preventivo presso il Tribunale di Vicenza, si conclude la complessa ed articolata operazione pensata e coordinata dal Consorzio del prosciutto di San Daniele fin dall’estate 2013. La Brendolan, una delle più importanti e storiche aziende operanti nel distretto friulano del prosciutto, rappresentava con la sua produzione oltre il 12% dell’intero comparto. Ragione per la quale il Consorzio ha fin da subito inteso intervenire per agevolare la consorziata nella liquidazione del proprio magazzino a un prezzo equo e, al contempo, agire per preservare il valore e l’immagine del prosciutto di San Daniele. In sostanza l’operazione è stata strutturata sulla base di un acquisto collettivo coordinato del magazzino di Brendolan per il tramite della Promo San Daniele Spa. L’iniziativa ha avuto un’unica regia anche dal punto di vista promozionale; infatti, il Consorzio ha assicurato adeguate azioni di marketing, rese operative per assistere le proprie consorziate nella vendita di tali prosciutti nel corso di tutto il 2014. Il progetto è stato reso possibile grazie alla cooperazione tra diversi soggetti coinvolti dal Consorzio. In primis la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che ha favorito i rapporti tra tutti i soggetti istituzionali; Friulia, che ha contribuito a strutturare finanziariamente l’operazione e rafforzare patrimonialmente Promo San Daniele; i tre istituti di credito del territorio: Banca di Cividale Spa, Banca Popolare Friuladria Spa e Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia Spa che sostengono finanziariamente Promo San Daniele per la realizzazione dell’operazione; l’Ineq – Istituto Nord Est Qualità, che assicura la selezione qualitativa e l’identificazione dei prosciutti oggetto di acquisto. Infine i produttori consorziati che aderiscono e sono impegnati con Promo San Daniele a rilevare l’intero magazzino. Il valore totale dell’operazione, che sarà conclusa entro il 2014, è molto significativo: basti pensare che il solo prezzo dell’acquisto del magazzino sfiora i 14 milioni di euro.