Con la certificazione BBB «sfonda» in America e in Africa

PIACENZA – Ci sono voluti addirittura otto anni, ma finalmente la Nordmeccanica ha ottenuto la certificazione BBB. Un tecnicismo per addetti ai lavori? Certamente, ma occorre anche sottolineare che l’istituto statunitense Better Business Bureau assegna il suo prestigioso marchio di conformità soltanto ad aziende che operano nel rispetto di trasparenti regole di comportamento particolarmente rilevanti nel mercato americano. Così, l’azienda fondata nel ’98 da Antonio Cerciello, affiancato oggi dai figli Alfredo e Vincenzo, rispettivamente direttore tecnico e direttore finanziario del gruppo, può affrontare con maggiore serenità anche un periodo di grave recessione mondiale, puntando non soltanto sulle sue armi tecnologiche, che ne fanno una leader indiscussa nella produzione di macchinari per l’imballaggio flessibile, ma anche sulle doti etiche che la contraddistinguono. “Siamo molto soddisfatti. La BBB è il top delle certificazioni ed è un premio per i grandi sforzi compiuti in questi anni, che ci hanno permesso di diventare un partner tecnico e commerciale affidabile presso tutti i nostri clienti”, dice il fondatore. Che guarda sempre di più all’estero: “grazie a forti investimenti realizzati nell’area industriale di Shanghai, abbiamo avviato una penetrazione importante sul mercato asiatico”. Oltre alle sedi operative in Cina e negli Stati Uniti, Nordmeccanica ha messo in cantiere processi di internazionalizzazione su mercati emergenti: il nuovo ufficio di rappresentanza a Lagos, capitale della Nigeria, consentirà infatti all’azienda piacentina di operare per il settore industriale che serve un bacino complessivo di circa 250 milioni di persone.

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