Europa e nord America apprezzano la nuova super-affettatrice full inox

JERAGO CON ORAGO – «Siamo in trattativa con un importante distributore statunitense per sbarcare sul mercato nordamericano, che come quello europeo – Francia, Germania e Spagna in particolare – mostra un enorme interesse per la nostra ultima creazione: “Lago 2 350 automatica” è la prima affettatrice professionale completamente fabbricata in acciaio inox, una vera rivoluzione per il settore della grande distribuzione, della ristorazione e dell’industria alimentare»: è decisamente soddisfatta Federica Scaltritti, titolare ed erede di terza generazione dell’impresa di famiglia, la Oms, che da cinquant’anni rappresenta una delle storie di maggior successo del distretto italiano delle affettatrici, da sempre fabbricate in lega d’alluminio. Proprio i mercati esteri sono il naturale sbocco di sviluppo commerciale dell’azienda varesina, che esporta il 70% della sua produzione di macchine per il taglio degli insaccati e delle carni, riconosciute dagli addetti ai lavori come le più affidabili e performanti. Proprio l’ultima nata di casa Oms, un’esclusiva a livello mondiale, promette di sbaragliare la concorrenza nella fascia alta di mercato, dove si spendono anche più di 10mila euro per un’affettatrice top: «Grazie alla costruzione in acciaio inox Aisi 304 e all’impermeabilità totale, che ne consente il lavaggio anche con la lancia a getto d’acqua, la nuova macchina offre oggi le migliori garanzie possibili sul fronte della sanificazione. Per questo ha già incontrato il forte interesse dei gestori delle grandi cucine di ospedali e collettività, ma anche della grande distribuzione», spiega la Scaltritti. Che sottolinea il vero punto di forza della sua azienda, tra le poche rimaste a poter etichettare le proprie attrezzature come autenticamente e integralmente “made in Italy”: «Pur nel contesto di un processo industriale, la produzione di un’affettatrice è un’opera artigianale, perché richiede una conoscenza tecnica e una capacità di intervento sui componenti che soltanto la perizia umana può gestire. La qualità delle nostre macchine è riconosciuta da sempre proprio per l’alto valore delle nostre risorse umane: il know how si tramanda dai più esperti ai giovani operai e il livello di competenze specifiche resta molto elevato, generando un vantaggio competitivo che altri produttori, per esempio quelli del Far East, non potranno mai avere». E’ in virtù di questo dna continuamente trasmesso – e non solo per linea familiare – che la Oms ha potuto reggere agli scossoni della crisi, stabilizzando il fatturato a 2,3 milioni di euro, con un’occupazione di 17 addetti e una rete di rivenditori e concessionari diffusa in tutto il mondo.

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