EY: crescono gli investimenti di capitale per una ripresa sempre più forte dell’Eurozona

MILANO – Trainata dall’aumento dei consumi tra 2014 e 2015, l’Eurozona prosegue il trend di stabilità economica, sostenuto anche dalle prospettive di investimenti di capitale nel medio periodo, come riscontrato dall’ultima edizione del report EY Eurozone Forecast (Eef). Secondo lo studio il prodotto interno lordo complessivo dell’Area raggiungerà una crescita dell’1,5% a fine 2015, che salirà all’1,8% nel 2016 e nel 2017. Donato Iacovone, amministratore delegato di EY in Italia e managing partner dell’Area Mediterranea commenta: «Con l’avvicinarsi del 2016 la ripresa economica dell’Eurozona sembra essere solida e, nonostante i numeri saranno ancora al di sotto dei livelli pre-crisi, prevediamo che la crescita del Pil salirà all’1,8% nel prossimo anno. Intanto, a seguito di un incremento della fiducia e a una migliore redditività, riscontriamo che sia la spesa dei consumatori che gli investimenti da parte delle aziende sono in aumento. Creare maggior occupazione e incoraggiare la formazione e lo sviluppo di competenze specializzate, in particolare per quanto riguarda l’ambito dell’innovazione e del digitale, saranno fattori determinanti per lo sviluppo nei prossimi anni». Intanto cresce la domanda interna e alcuni settori come quello dei servizi finanziari, professionali e del turismo potrebbero offrire nuove opportunità. La facilità di accesso al credito, unita ai bassi tassi di interesse previsti, sono tra gli elementi che guideranno l’incremento della domanda per quanto riguarda i prestiti. Relativamente agli investimenti EY prevede una crescita del 2,4% nel 2016 – la più consistente dal 2007 – cui seguirà un ulteriore incremento del 3,1% nel 2017, mentre tra il 2018 e il 2019 è previsto un aumento annuale degli investimenti fissi intorno al 2,5%. L’ulteriore investimento di capitali dovrebbe affiancare e supportare i processi di riforme che hanno rilanciato l’export di alcuni paesi dell’Eurozona negli ultimi anni. Ciononostante, il rallentamento di alcune economie emergenti potrebbe influire negativamente sulle prospettive future. Nonostante l’abbassamento dei tassi di cambio (aiutato dall’estensione di acquisto di asset da parte della Bce e dall’aspettativa di una stretta monetaria negli Stati Uniti) e  la ripresa delle economie avanzate, lo studio prevede un leggero calo percentuale dell’export che passerà dal 4,5% nel 2015 al 3,7% nel 2016 e scenderà al 3,4% circa  tra il 2017 e il 2019. La spesa dei consumatori, supportata dall’abbassamento del prezzo del petrolio, ha rappresentato finora la principale leva di crescita dell’Eurozona e si prevede che continuerà ad avere un ruolo cruciale. L’incremento dei redditi, in particolare, sarà un fattore  determinante per l’aumento della spesa delle famiglie. L’EY Eurozone Forecast prevede una crescita dei consumi dell’1,7% nel 2015 e dell’1,6% nel 2016. Nel medio termine ci si aspetta una crescita annua intorno all’1,4%. Anche per il nostro Paese si prevede una crescita del prodotto interno lordo dell’1,3% nel 2016 per poi tornare a valori più contenuti dell’1,2% nel 2017 e dell’1,1% nel 2018. L’Italia occupa inoltre, secondo EY, la quarta posizione per quanto riguarda il tasso di inflazione che oscillerà tra una crescita dello 0,7% nel 2016, 1,1% nel 2017 fino ad arrivare all’1,4% nel 2018. Dopo un crollo degli investimenti pubblici negli ultimi sei anni, l’Eef si aspetta ora una crescita dello 0,4% nel 2016 per poi arrivare a un picco del 3,2% nel 2018 cui seguirà una graduale ripresa. 

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