In Francia e in Usa per trattare i componenti delle centrali nucleari

TURBIGO – Una protesi d’anca, un orologio di marca svizzero, un serbatoio per biodiesel, un componente per una centrale nucleare: cosa accomuna questi oggetti e manufatti così diversi nelle caratteristiche produttive e nell’utilizzo? Il trattamento superficiale, realizzato con procedimenti chimici o elettrolitici messi a punto in quasi quarant’anni di attività dalla Bama, come racconta l’amministratore delegato Nicola Budelli, figlio del fondatore e attuale presidente Mario Budelli: «Prima di poter essere utilizzato, qualunque manufatto metallico deve essere sottoposto ad alcuni trattamenti che ne ripuliscono e rifiniscono la superficie, rimuovendo i residui della lavorazione. Oltre agli interventi tradizionali, Bama ha elaborato nel tempo, insieme a università italiane e straniere, alcuni procedimenti innovativi, tra cui l’elettrolucidatura, indicata per il trattamento di metalli preziosi e leghe speciali come l’oro, lo zirconio e il titanio». Così Bama è diventata fornitrice del gruppo Swatch, per la protezione delle ghiere in oro degli orologi di lusso, e di tutti i più importanti produttori veneti di occhiali, per il trattamento delle montature in titanio. «Dal piccolo al grande, non abbiamo limiti: abbiamo trattato il deposito di stoccaggio di biodiesel della centrale termoelettrica di Rotterdam, dove i nostri tecnici hanno curato il rivestimento superficiale interno di una struttura di 25mila metri cubi, e uno scambiatore di calore gigantesco, presso i cantieri di Porto Marghera».? Proprio la preparazione del personale da distaccare presso i siti dei clienti ha richiesto un progetto formativo studiato insieme ad AssoMec: «Dobbiamo costantemente addestrare i nostri tecnici a gestire problematiche di sicurezza molto rilevanti, perché trattiamo manufatti destinati a centrali nucleari e interveniamo in ambienti ad altissimo rischio come gli impianti petrolchimici, anche su mercati lontani». In Francia e in Usa la Bama sta attualmente seguendo importanti progetti di fornitura per impianti nucleari di nuova generazione. Un impegno importante, per una piccola impresa con una trentina di addetti, che chiude il fatturato 2012 a 5 milioni di euro, il 5% in più del 2011.

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