Indice Ifiit: cresce l’innovation divide tra imprese esportatrici e pmi esposte al mercato interno

Nel mese di maggio l’Indice Ifiit (Indice di fiducia sugli investimenti in innovazione tecnologica) risale ma solo leggermente, attestandosi a 33,90 punti (33,60 la rilevazione precedente, relativa al mese di aprile). Il valore dell’indice resta comunque sui livelli di minimo registrati negli ultimi mesi, a conferma del sensibile calo della propensione ad investire da parte del mondo imprenditoriale. I comparti dove si registrano i più alti livelli di attenzione verso gli investimenti in innovazione sono quelli delle biotecnologie, della sicurezza in genere, della meccanica fine, della meccatronica e del lusso. Nel complesso cercano la via dell’innovazione soprattutto le aziende con forte spinta all’internazionalizzazione e all’esportazione, mentre soffrono le piccole e le medie imprese esposte sul mercato interno. Il valore medio dell’Indice allinea intorno a sé alcuni settori come la chimica, il bancario-assicurativo e l’energetico. Segnalano una propensione agli investimenti più bassa del valore medio dell’indice i settori del trasporto, del commercio e dell’edilizia. Si verifica in Italia la nascita di un nuovo fenomeno che si andrà a definire meglio con le prossime analisi. Il tessuto produttivo si distingue tra le isole industriali che investono in innovazione e la platea delle piccole che restano al passo. Si sta cioè affermando quello che si può definire un “internal innovation divide”, uno scarto tra la propensione ad investire da parte delle industrie e delle società più innovative e le altre meno efficienti. Questo gap si sta allungando, mettendo a rischio la tenuta delle piccole realtà non agganciate a filiere e di scarsa attrattiva. Sul tema del digital divide il sentiment resta sostanzialmente inalterato. Con qualche segnale di miglioramento nelle regioni Lazio e Lombardia, dove una quota maggiore di imprenditori ritiene che la situazione possa andare migliorando rispetto allo status di altri Paesi europei più avanzati. Per quanto riguarda le aree geografiche, si alza la propensione ad investire in Lombardia e Nord-Est. Resta stabile su posizioni elevate in Emilia Romagna e Toscana. Stabile nel Nord-Ovest e in gran parte del Centro. Peggiorano alcune aree nel Meridione.

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