MILANO – L’Indice Ifiit relativo al mese di marzo resta sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente (33,60 punti rispetto ai 33,80 dell’ultima rilevazione). Il «termometro» degli investimenti in innovazione tecnologica individua nei settori della meccatronica e della sicurezza quelli con la maggiore attenzione da parte delle imprese. In risalita l’energia e l’avionica. Stabili le filiere produttive e i distretti industriali orientati all’export e all’internazionalizzazione. E’ allineata con il valore medio dell’indice la propensione all’investimento anche da parte di settori come il bancario-assicurativo, il lusso e i trasporti. Segnalano invece una tendenza più bassa i settori delle comunicazioni, del commercio, dell’edilizia e della chimica. Riguardo al fattore della dimensione, si conferma scarsa la propensione a investire in innovazione tecnologica da parte delle piccole imprese, mentre è in stallo la fiducia delle microimprese e degli studi professionali legati al mercato interno. Sul tema del digital divide, resta inalterata – e prevalente – la quota percentuale degli imprenditori che considera il nostro Paese ancora lontano dagli standard qualitativi di altri sistemi Paese industrialmente più avanzati. Per le aree, vale la fotografia già scattata nel mese di febbraio: rimane quasi immutata – e alta – la propensione a investire in innovazione nelle aree del centro-nord, con un quadro immutato e di debolezza per quanto riguarda il sud.
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