L’automazione industriale tira anche in tempo di crisi e raddoppia il fatturato

CEPAGATTI – «Dall’ottobre 2009, quando la crisi ha cominciato realmente a deprimere il mercato, noi abbiamo iniziato a crescere, passando da 1,5 a 2,5 milioni di euro di fatturato a fine 2012. Siamo in controtendenza, perché abbiamo individuato e soddisfatto la richiesta primaria dell’industria italiana: automatizzare i processi per aumentare la produttività e abbattere i costi»: così Lucia Di Biase, amministratrice unica della società fondata dal marito Gabriele Fantacuzzi nel 1992, racconta la storia trentennale e il presente di successo di una bella impresa di famiglia, quella della Faicom, azienda pescarese che ha consolidato un’efficiente struttura progettuale e tecnica che conta su una quindicina di addetti, per la realizzazione di soluzioni avanzate nel campo dell’automazione industriale, al servizio di diversi settori produttivi a cominciare dall’automotive fino all’alimentare e al packaging. «Ci sono comparti che non hanno mai risentito della crisi – prosegue Erica Fantacuzzi, responsabili amministrativa – come ad esempio la lavorazione delle lenti per occhiali da vista, ma in generale tutti i produttori hanno bisogno di ottimizzare i processi di lavoro per contenere l’incidenza della manodopera». Clienti importanti e di livello internazionale come Pilkington, Barberini, Eurocardan, Raicam, Enel Distribuzione e tanti altri hanno così affidato ai progettisti e tecnici Faicom il miglioramento dell’organizzazione produttiva: «Dall’ideazione del progetto, spesso di integrazione elettromeccanica, alla realizzazione e messa in servizio, forniamo assistenza alla linea di automazione con progettisti hardware e software, cablatori elettrici, manutentori, in pratica tutto ciò che gira attorno alle macchine di produzione». Dai quadri e schemi elettrici per il controllo e la movimentazione delle linee, ai sistemi di dosatura e di controllo del peso, fino alla costruzione di isole robotizzate e macchine speciali, Faicom è oggi riconosciuta sul mercato italiano come una vera specialista dei sistemi di automazione e, forte dell’esperienza di collaborazione con alcune multinazionali, comincia a lanciare lo sguardo verso l’estero, che oggi assorbe una piccola quota del fatturato (5%).

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