OSSERVATORIO ICT: l’avvento dei tablet traina gli investimenti delle imprese in new media

MILANO – Non è certo nuovo il tema della mobility in azienda, intesa come l’impatto delle Ict a supporto delle attività lavorative svolte “on the go” ma, grazie al trinomio costituito da dispositivi new tablet, business apps ed enterprise application store», è tornato prepotentemente in voga. è quanto emerge dall’analisi condotta sui 230 manager che hanno partecipato alla ricerca dell’Osservatorio New Tablet & Business Application della School of management del Politecnico di Milano. «Si tratta di un concreto fermento innovativo che impatta anche sulle priorità con cui sono definiti gli investimenti in Ict delle imprese italiane – commenta Andrea Rangone, responsabile scientifico dell’Osservatorio – tanto che per circa 2 manager su 3 le priorità di investimento nelle soluzioni di mobile business sono aumentate con l’avvento dei new tablet. Per il 30% del campione la mobility è una “top priority” già da quest’anno mentre lo sarà addirittura per il 50% degli intervistati nel prossimo anno. E anche i budget Ict destinati alla mobility ne risentono, e sembrano immuni dai tagli alla spesa assai diffusi in questo periodo: nel 50% dei casi rimarranno costanti mentre per l’altro 50% aumenteranno addirittura». La ricerca ha evidenziato che il 56% dei manager ha già introdotto dispositivi new tablet all’interno della propria azienda (era il 47% nel 2011) con piena soddisfazione per il 66%. Tra chi non li ha ancora adottati (44%) la maggioranza è intenzionata a introdurli, alcuni a breve termine (12% sul totale), altri nel medio/lungo periodo (25% sul totale). Ma tra coloro che dichiarano di non avere intenzione di adottarli (che crollano dal 26% del 2011 al 7% del 2012) circa 3/4 non ha personale in mobilità da supportare o non trova il dispositivo più adatto al proprio business oppure ha adottato da poco un altro device.? A guidare il cambiamento, nell’adozione dei new tablet nelle diverse famiglie professionali, si conferma la classe dirigente: il 65% degli Executive & C-Level utilizza già questi dispositivi (era il 55% nel 2011) oppure li riceverà nel futuro (33%); il 29% del personale di vendita già li utilizza (era il 17% nel 2011) ma soprattutto è destinato a riceverli nel futuro (65%); il 13% dei manutentori li ha e più di 4 su 10 li avranno a disposizione nel breve-medio periodo; ?l’8% dei trasportatori li usa e solo in pochi (19%) li riceveranno in futuro, atteggiamento che può dipendere dalla sostanziale immaturità del mercato nell’offrire dispositivi che sappiano rispondere concretamente a esigenze di robustezza e usabilità in condizioni di utilizzo “estreme”. ?Tema principe legato all’introduzione dei dispositivi new tablet (aziendali o personali) a supporto dei processi di business resta ad ogni modo la sicurezza dei dati. La presenza di nuovi e diversi sistemi operativi, l’importanza di integrare le business apps tra loro e con i sistemi informativi aziendali, la possibile coesistenza sullo stesso device di business apps e apps personali, l’elevata portabilità dei new tablet che li espone al rischio di furti e/o smarrimenti più frequenti, rappresentano tutte aree di rischio potenziale non trascurabili per i manager. Per tutelarsi, la maggior parte di loro intende orientarsi verso architetture web-based per le applicazioni mobili (42%, ma in calo), evitando di memorizzare in locale, sul dispositivo, dati aziendali sensibili, che restano così accessibili solo da remoto e tramite autenticazione, oppure ricorrere a funzionalità di remote wipe (41%, in aumento), che consentono la cancellazione totale e da remoto di tutti i dati presenti sul dispositivo in caso di furto o smarrimento; da ultime, le logiche sandbox, che racchiudono i dati aziendali in un “blocco” crittografato, scelte da un manager su cinque (dato in calo). Tra chi non ha ancora considerato le tematiche legate alla sicurezza dei dati (27%, in crescita rispetto al 12% del 2011) la ragione si trova in molti casi nel fatto che i device mobili non supportano applicazioni strategiche, necessariamente integrate con i sistemi aziendali e che quindi richiedono di porre attenzione alla sicurezza. Per quanto riguarda i sistemi operativi presenti sui new tablet, il 29% del campione ne ha individuato uno solo di riferimento (contro il 23% del 2011), mentre il 45% ne ha individuati due (in crescita rispetto al 29% del 2011). iOS continua a essere quello più selezionato dai manager, seguito da Android, QNX e Windows. Quasi per il 30% del campione lo sviluppo delle apps avviene facendo leva su risorse e competenze interne all’organizzazione, ma nella maggior parte dei casi ci si affida a “piccole” software house – privilegiando l’esigenza di supportare efficacemente il singolo processo portato in mobilità – mentre, meno frequentemente, i manager si sono rivolti a system integrator o “grandi” software house, considerando critico l’aspetto di integrazione tra le apps e i sistemi informativi esistenti. Fanno il loro ingresso sul mercato anche web agency e sviluppatori indipendenti, preferiti, rispettivamente, per la cura degli aspetti grafici delle loro soluzioni e per la flessibilità e “prontezza di risposta”. In sostanza, la mobility può essere considerata a tutti gli effetti un elemento capace di portare differenziali competitivi nei confronti dei concorrenti. Secondo 2 manager su 3, risorse e competenze sviluppate in questi ambiti offrono dei vantaggi competitivi sia di lungo (27%) sia di breve medio termine (40%).

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