Ottanta pmi di successo premiate per aver investito in formazione e innovazione

MILANO – La potremmo definire la “mamma” delle pmi: Barbara Pigoli, presidente di AssoMec, associazione cui aderiscono circa 350 imprese manifatturiere (in gran parte lombarde), accompagna ogni giorno le piccole imprese nella loro crescita, seguendole con cura nella difficile lotta quotidiana per mantenere la competitività e non ridursi a tagliare costi, personale, futuro. Alcune sono diventate davvero “grandi”, per l’eccellenza che esprimono, tanto che vengono premiate oggi in un evento che, in tempi di crisi galoppante e capannoni dismessi, ha visto riunite un’ottantina di pmi di successo.

Perché si è presa a cuore i problemi dei piccoli imprenditori?

«Per rispondere a un’esigenza di equità sociale ed economica: le grandi aziende non hanno problemi a gestire la formazione e a trovare le risorse per finanziarla. Ma i piccoli e medi imprenditori come fanno? In Italia solo il 5% dei lavoratori delle pmi accede a piani di formazione continua, mentre nei Paesi Ocse la media è del 25%».

Va bene investire sul capitale umano, ma le imprese oggi non hanno liquidità?

«A questo punto interviene AssoMec, che insieme al piccolo industriale o artigiano individua il fabbisogno formativo per svilupparsi, innovare o internazionalizzarsi; lo stimola a coinvolgere i suoi lavoratori nell’elaborazione del piano formativo; infine lo aiuta a reperire tutte le risorse finanziarie necessarie per sostenere l’investimento».

Quali soldi? Qui si parla solo di tasse e di sacrifici, non di risorse per lo sviluppo.

«Ma ci sono i fondi interprofessionali per la formazione continua, una straordinaria “cassaforte” costituita nel 2001 e alimentata con i contributi delle imprese e dei lavoratori, che viene gestita in modo paritetico imprenditori e sindacati. Solo negli ultimi anni ha cominciato a essere usata per sostenere la competitività delle imprese e l’occupabilità dei lavoratori, ma si può fare molto di più. Tenga conto che dal 2004 al 2010 l’Inps ha trasferito ai fondi circa 2,3 miliardi di euro, a fronte di risorse “girate” dai fondi alle imprese per 1,5 miliardi di euro. Lo scrive l’Isfol nel suo ultimo rapporto sulla formazione in Italia. Lo sa quanta formazione e innovazione si può fare nelle pmi con 800 milioni di euro?».

Fonte: Il Giornale.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

Dal declino alla rinascita: protagonista della plastica torna a crescere del 20%

Next Story

INDICE IFIIT: continua a calare la propensione agli investimenti in innovazione tecnologica

Latest from Capitali umani