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Profilo costante e metallo duro: gli utensili italiani sfidano tedeschi e svizzeri

BASSANO DEL GRAPPA – Non c’è niente da fare: Italians do it better. Nel caso degli utensili cosiddetti “a profilo costante”, pare addirittura che l’azienda veneta che li produce non abbia proprio concorrenti, come spiega il titolare della Meccanotecnica Veneta, Diego Bordignon: «Sin dal ’91 costruiamo utensili di precisione a profilo costante con spoglia logaritmica, utilizzati in tutti i campi industriali, principalmente per la produzione di chiavi, componenti medicali, rubinetterie, viti senza fine. Non abbiamo concorrenza in Italia semplicemente perché le altre ditte utilizzano acciaio, mentre i nostri utensili sono in metallo duro. Metà della nostra produzione è venduta in Germania e Svizzera, tanto che di solito un costruttore italiano che voglia un utensile su misura in metallo duro a profilo costante si rivolge in genere a quei mercati. Due anni fa, alla prima fiera cui partecipavamo, gli operatori ci chiedevano se eravamo distributori di prodotti svizzeri o tedeschi, perché non credevano che degli italiani sapessero fare questi prodotti». Con i suoi 15 dipendenti e un fatturato di 2,2 milioni di euro, con la prospettiva di arrivare a fine 2012 a 3 milioni, Bordignon spiega perché i suoi utensili hanno successo: «Nonostante il costo iniziale di una fresa di questo tipo sia generalmente più alto di una a spoglia rettilinea, l’economicità è garantita dal fatto che, dopo ogni riaffilatura, si dispone di un utensile con la stessa capacità produttiva del nuovo. Se ben progettata e correttamente costruita, una fresa a profilo costante garantisce un elevato numero di riaffilature». Il problema semmai è far sapere al mercato che la Meccanotecnica Veneta è realmente in grado di garantire queste prestazioni: «In seguito al rallentamento dei mercati tradizionali di riferimento (occhialeria, orologeria e oreficeria) in cui abbiamo operato per un decennio, si è deciso di investire per potenziare il know how con l’inserimento di nuove tecnologie produttive. La vera svolta è stata l’acquisizione di un centro di profilatura innovativo, realizzato in sinergia con la ditta svizzera Pizzi di Le Locle», conclude Bordignon, che conferma un concetto: per affermarsi sui mercati internazionali i produttori italiani devono sempre far meglio degli altri. E ci riescono…

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