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Puntando sul geologo-manager la leader delle bonifiche torna a crescere

RIMINI – L’ultima impresa in ordine di tempo è stata la partecipazione all’incredibile operazione di “traghettamento” della Costa Concordia dall’Isola del Giglio al porto di Genova come supporto tecnico anti-inquinamento a bordo della Goletta Verde di Legambiente. Un tecnico ambientale ha prelevato e analizzato campioni d’acqua per verificare eventuali sversamenti di idrocarburi: per chi ha bonificato 15mila serbatoi petroliferi e industriali in trent’anni d’attività, un’ulteriore segno distintivo di un’eccellenza assoluta nel campo dei servizi ambientali. Guidata dai fratelli Pivi ed “esplosa” negli anni ’80 con i servizi di manutenzione delle aree di servizio dei carburanti, la riminese Petroltecnica ha messo a punto negli anni uno specifico know how e una forte sinergia con tutti i grandi gruppi petroliferi prima ancora che le norme specifiche intervenissero a disciplinare la gestione dei rifiuti e le modalità di caratterizzazione e di bonifica dei siti contaminati. «Nel tempo il nostro servizio di Pronto Intervento Ambientale, per risolvere i problemi legati agli sversamenti di idrocarburi nel suolo e nel sottosuolo, è diventato un’area di business», spiega Gianlorenzo Minarini, entrato come geologo neolaureato in Petroltecnica e oggi responsabile della Divisione Ambiente. «Da una parte abbiamo consolidato il settore della manutenzione e diagnostica dei serbatoi interrati, introducendo primi in Italia la tecnologia robotizzata “No Man Entry” con i dispositivi il “Ragno, il “Bruco” e il successivo “Camaleonte”, tutt’ora in uso. In parallelo si è sviluppata l’attività di protezione ambientale per le bonifiche dei siti contaminati (depositi, raffinerie, industrie ecc.), che dalla fine degli anni ’90 è diventata il core business della società». Nel 2010 le criticità generali del settore industriale e l’ingresso di nuovi player hanno comportato per Petroltecnica una fase di riorganizzazione e hanno “imposto” a Minarini l’assunzione di una vera e propria responsabilità manageriale. «Al di là della mia formazione tecnica, avevo bisogno di acquisire competenze più ampie e profonde in ambito gestionale ed economico finanziario. Ho avuto la possibilità di iscrivermi nel 2013 all’ Executive Master in management delle pmi promosso da Altis – Università Cattolica, che propone un programma didattico diversificato in tutti gli ambiti che un manager deve presidiare, dall’HR al marketing, dal controllo di gestione alla finanza, con una struttura concepita proprio per chi deve far combaciare formazione e lavoro, cioè una mirata presenza in aula e la possibilità di operare in e-learning». La frequenza del master si è intersecata allo sviluppo del rilancio aziendale: «Durante il corso ho riportato la teoria alla pratica in azienda, avendo una visione finalmente allargata delle problematiche interne ed esterne: ad esempio, il modulo sul marketing è diventato un progetto di comunicazione e strategia commerciale finalizzato all’ingresso in un nuovo segmento di mercato; il modulo di programmazione e controllo ha conferito un metodo al sistema di budgettazione e di analisi economica delle commesse. Abbiamo anche affrontato la questione del passaggio generazionale, per dare continuità alla crescita delle pmi». In sostanza, Petroltecnica ha sostenuto l’investimento formativo sul proprio manager e ha ottenuto un risultato operativo immediato sulla governance aziendale per gestire la risalita.

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