Quando investire in un master cambia l’azienda e fa crescere i ricavi del 10%

CASSANO MAGNAGO – Imprenditore si nasce ma lo si può anche diventare, portando nell’azienda di famiglia una nuova visione e competenze tecniche adatta a gestire un difficile cambiamento aziendale in un momento di crisi e un ancor più complesso passaggio generazionale. E’ la storia di Mario Canziani, 30 anni, giovane imprenditore e direttore della varesina Sapra Elettronica che, entrato nell’azienda fondata dal padre Enrico più di quarant’anni prima, ha saputo imprimere una svolta trasformando l’impresa da semplice fornitore di prodotti informatici (hardware e software) per l’automazione industriale a partner tecnologico per soluzioni innovative richieste da un’ampia fascia di clienti, tra i quali alcuni big come Alstom, Renault-Volvo e Fiat-Iveco. Come c’è riuscito? «Ho iniziato a lavorare in azienda a 24 anni, nel 2006, e già allora la situazione cominciava a dare segni critici. Il nostro mercato, fatto di pmi manifatturiere costruttrici di macchine industriali, ci considerava ancora come un’azienda fornitrice di componenti hardware, senza uno specifico know how softwaristico, che infatti era pressoché incluso nell’offerta. Ci stavamo avvitando su noi stessi, precludendoci qualunque possibilità di sviluppo». Così Mario decide di iscriversi all’Executive Master Pmi e Competitività promosso da Altis – Alta scuola impresa e società dell’Università Cattolica, strutturato (anche dal punto di vista del sistema didattico, che prevede lezioni nei fine settimana e attività di e-learning) per imprenditori, figli d’imprenditori e manager interessati ad approfondire i temi dello sviluppo aziendale, dell’internazionalizzazione e della successione generazionale. «E’ stata un’esperienza formativa fondamentale per cambiare il destino della nostra azienda. Oltre alla acquisizione di competenze tecniche utilissime per la crescita di un’impresa, il fatto di condividere problemi, esigenze e aspettative in un percorso di confronto con  altri imprenditori come me, mi ha permesso di alzare lo sguardo e cambiare la visione di prospettiva». Nel 2011, a fine Master, Canziani ha iniziato a introdurre nell’impresa di famiglia l’innovazione manageriale e gestionale acquisita: «Abbiamo cambiato il sistema degli acquisti, passando da un singolo fornitore di prossimità a un’analisi su web delle migliori offerte a livello internazionale, riducendo del 20% i costi di approvvigionamento dei componenti. Abbiamo ridotto il nostro catalogo da più di 1.000 a circa 400 prodotti, portando i clienti a scegliere soluzioni più innovative e ottimizzate, avviando anche una logica di pianificazione delle forniture per ridurre il carico del magazzino». Ma gli impatti più rilevanti si sono avuti sull’identità stessa dell’azienda, un processo che ha coinvolto tutti i 16 dipendenti: «Abbiamo dovuto imparare a dire “noi”, cioè a dare valore a quello che siamo e che sappiamo fare, che è soprattutto legato alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni informatiche complesse per campi d’applicazione molto diversificati. E abbiamo aperto nuove linee di produzione, sviluppando sistemi di controllo per minirobot pulitori di piscine o servizi di telemedicina, fino agli apparecchi di collaudo per i cablaggi dei treni dell’Alta Velocità». Il risultato? A fine 2012 la Sapra Elettronica ha chiuso il bilancio con ricavi in crescita del 10% e una performance ancor più positiva sul risultato operativo finale. Come dire: l’investimento in capitale umano è sempre il più remunerativo, soprattutto per le piccole imprese italiane.

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