Tre giorni di incontri in Usa per le pmi italiane dell’aerospaziale

WASHINGTON – Si è aperto presso l’Ambasciata italiana e l’Air Force Office Science & Research Center di Washington il workshop “IT-US Defense, Science & Technology Dialogue”, una tre giorni organizzata dall’Agenzia Ice di seminari e incontri tecnici seguiti da momenti di networking. Fra gli invitati vi sono anche 100 delegati italiani fra imprese, centri di ricerca e università, fra i quali sono stati selezionati i progetti di cooperazione tecnologica nei seguenti campi di applicazione: matematica applicata, sensoristica ed elettronica, materiali innovativi per ambienti in condizioni estreme ed elettromagnetica. L’evento è? focalizzato sulla presentazione di una serie di progetti di collaborazione fra i due Paesi nel campo dell’innovazione tecnologica applicata al settore aeromobili, veicoli spaziali e prodotti strategici, selezionati sulla base di un apposito bando predisposto dall’Ambasciata d’Italia negli Usa, dal ministero della Difesa e dalla Aiad (Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza). «Nel mercato degli Stati Uniti – ha sottolineato il presidente dell’Agenzia Ice, Riccardo Monti – le vendite italiane nel settore dell’avionica e dell’aerospazio hanno superato 1,2 miliardi di euro nel 2012. Questo risultato in termini di fatturato non è stato prodotto solo dai grandi player, ma anche da una galassia di piccole e medie aziende che operano in tutta la filiera, dalla produzione alla commercializzazione, fino ai servizi di assistenza e alla formazione.? E anche il 2013 è partito con lo stesso andamento, visto che al primo trimestre siamo non solo a più di 380 milioni di acquisti dagli Stati Uniti di prodotti e tecnologie italiane, ma soprattutto a +36% sul 2012, il che fa ben auspicare il superamento di 1,5 miliardi di vendite a fine 2013». ?Oggi l’industria italiana dell’aerospazio si posiziona come quarto player in Europa, settima nel mondo e la sua proiezione è globale. Occorre comunque sottolineare che già dai primi anni 2000 aveva conseguito una proiezione internazionale, tramite operazioni di acquisizione e successi commerciali di prodotti innovativi, che consentono complessivamente il controllo di un volume di attività industriali intorno ai 18 miliardi di euro. Relativamente alle attività realizzate negli stabilimenti situati in Italia, che sono preponderanti, i ricavi sono saliti a 13 miliardi di euro, di cui 7 miliardi di euro di export. Secondo l’Aerospace industry association (Aia), l’industria aerospaziale resta uno dei settori più significativi dell’industria americana, con Boeing (787 e 747-8 aircraft) e Airbus che insieme raccolgono ordini sufficienti mantenere la produzione alta nei prossimi 5 anni. L’industria aerospaziale è stimolata da nuovi programmi Nasa, come la Exploration Initiative e lo Space Launch System Program. Il traffico aereo è pure in incremento, al ritmo previsto del 4,9% nei prossimi 20 anni.

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