Agosto 2018

Welfare all’avanguardia per i 1.500 addetti di Synlab Italia

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MONZA – Synlab Italia, il più importante gruppo di diagnostica integrata sul territorio nazionale, con 9 centri polidiagnostici, 12 poliambulatori, e oltre 170 punti prelievo presenti in sette regioni italiane, ha sottoscritto un nuovo contratto per i circa 1500 dipendenti, per il 70% donne con un’età media di 38 anni circa, che prevede misure a sostegno della famiglia, della salute e della formazione. Si tratta del primo contratto integrativo aziendale, in vigore dal 1° agosto fino al 31 luglio 2021 e valido per i dipendenti Synlab Italia (amministrativi, infermieri, tecnici di laboratorio, biologi, medici, addetti alla logistica, addetti all’accettazione) che lavorano in Liguria, Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lazio e Campania. «Abbiamo voluto un contratto integrativo aziendale che fosse uguale per tutti i dipendenti delle diverse realtà che compongono Synlab Italia, con maggiori benefit per la conciliazione famiglia-lavoro e per la crescita professionale, con l’obiettivo di rafforzare il rapporto con le persone che lavorano con noi e l’identità dell’azienda che, presente in Italia dal 2010, rappresenta oggi un punto di riferimento con 25 milioni di analisi di laboratorio e 1,2 milioni di prestazioni polidiagnostiche effettuate ogni anno», ha dichiarato Giovanni Gianolli, amministratore delegato di Synlab Italia. Il nuovo contratto prevede un contributo di 550 euro per la nascita di ogni figlio oltre a un buono di 85 euro per l’acquisto di servizi di baby sitting fino ai quattro anni di età dei bambini. Inoltre, rispetto a quanto previsto dai contratti collettivi nazionali, salgono da 5 a 8 i giorni all’anno di permesso retribuito per malattia dei figli dai 3 ai 12 anni di età. Un’altra novità è la possibilità di “donare” le ore di permesso non godute (Banca dei permessi solidali): un dipendente può cedere le ore di permesso, per finalità solidaristiche (ad esempio per gravi problemi di salute), di cui non ha usufruito a un collega che ha terminato le sue e ne ha ancora necessità. In questo caso l’azienda interviene raddoppiando le ore donate: in pratica se un dipendente per esempio dona 2 ore a un collega, l’azienda riconosce a quest’ultimo altre 2 ore. Synlab Italia nel nuovo contratto ha istituito anche una “banca ore” in cui i dipendenti possono scegliere di accreditare le ore di straordinario lavorate ogni mese e avere in cambio nei mesi successivi un numero uguale di ore di cui usufruire come ‘riposo compensativo’. In pratica i dipendenti possono scegliere se ricevere l’intero pagamento delle ore di straordinario, compreso il compenso aggiuntivo previsto per ogni ora di lavoro straordinario, oppure di convertire in tempo libero o riposo le ore di straordinario e ricevere in busta paga il solo compenso aggiuntivo. Sono previsti contributi di 2000 euro per i dipendenti che scelgono di iscriversi a un master universitario o a un corso di laurea: un tecnico di laboratorio, per esempio, può scegliere di iscriversi a un corso di laurea in biologia. Synlab lo sosterrà con 500 euro al momento dell’iscrizione e con 1500 al conseguimento del titolo di studio se il dipendente continuerà a lavorare per l’azienda durante gli studi. Nel nuovo contratto sono state inserite 5 ore di permesso retribuito all’anno per le visite mediche specialistiche, 1 check up gratuito all’anno per tutti i dipendenti e sconti per il dipendente, il coniuge e i parenti di primo grado sui servizi medici di Synlab.

Dynamica innova con la simulazione dinamica

CORMANO – La realtà virtuale sta impattando molto rapidamente anche nel mondo della progettazione industriale: è il senso dell’attività di Dynamica, società fondata da Andrea Bartolini insieme a due specialisti del mondo accademico, per sviluppare progetti d’innovazione in ambito b2b. Incontriamo Bertolini in Corefab, dove la società ha la sua sede operativa: «La nostra mission – spiega Bertolini, che ha una sede operativa presso l’hub dell’innovazione Corefab – è portare nuove tecnologie nel campo della simulazione dinamica, all’interno nel normale work flow di progetti di automazione industriale. Dynamica è il partner ideale per progetti connessi a grandi sistemi o processi oppure all’innovazione nell’ambito dei beni strumentali». In sostanza, la società propone la declinazione della simulazione dinamica in tutte le fasi della progettazione, da quando si inizia a progettare il sistema sino al momento in cui devono essere verificate determinate performances o si deve procedere alla fase di collaudo, ancor prima della creazione prototipale. E’ interessante notare l’approccio customizzato dell’attività di Dynamica: «Noi facciamo l’analisi del problema da risolvere o del progetto da realizzare e capiamo che tipo di modello può servire. Valutiamo se è possibile affidarsi a librerie di modelli software già esistenti o se bisogna realizzarne uno su misura o adattato. Di fatto, generiamo applicativi che sono modelli software di simulazione. Dopodiché, produciamo il modello con il grado di dettaglio richiesto per quel problema o progetto. Una volta realizzato il modello, il cliente può chiederci un semplice report dei risultati ottenuti dalla simulazione dinamica, oppure può decidere di portarsi questo know how in azienda per applicarlo on demand», spiega Bartolini.
Al di là degli aspetti di business, il vero obiettivo di Dynamica è portare know how alle aziende, diffondendo la cultura della modellazione dinamica – soprattutto quella che si sviluppa nelle piattaforme open source tipo Open Modelica -come valore aggiunto alle metodologie di progettazione. «L’open funziona molto bene e si può usare anche in ambito industriale. Se invece il cliente vuole una soluzione basata su tool proprietari, possiamo soddisfare anche questa richiesta». Tra i target di Dynamica si annoverano settori industriali molto diversi, in genere aziende interessate a sviluppare innovazioni o miglioramenti su prodotti o processi. Per un grande produttore di sistemi elettrici di distribuzione ad alta tensione, la società sta creando modelli di simulazione dinamica per reti di dimensioni continentali. Per alcuni costruttori di macchine oleodinamiche, Dynamica sta lavorando alla realizzazione dei digital twin, cioè il modello digitale di un macchinario per verificarne condizioni operative e prestazioni. «Stiamo cominciando il discorso della manutenzione programmata o predittiva, ci lavoriamo da un anno e mezzo. Oggi esistono modelli basati su dati, mentre il nostro modello si basa sulle equazioni; i dati servono per nutrire il modello, ma noi crediamo sia più efficiente un modello basato sulle equazioni della meccanica e della fisica. Abbiamo portato un prototipo a SPC Drives con un modello applicato a un braccio automatizzato. L’ideale è giungere a creare un modello che giri su plc».

Mercati africani più vicini con il Venture Lab di Altis

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MILANO – Mentre gli analisti socio-economici continuano a guardare all’Africa come al mercato del futuro, c’è chi si sta muovendo da tempo per favorirne uno sviluppo positivo anche nel presente. E’ la mission di E4Impact Foundation, la fondazione costituita da Altis, l’Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica, che da una decina d’anni promuove un percorso formativo economico e manageriale rivolto agli aspiranti imprenditori di diversi Paesi africani, soprattutto dell’area centrale del Continente Nero. Il Global Mba in Impact Entrepreneurship, ideato e sviluppato da Altis, è offerto dalla fondazione e dall’Università Cattolica in sette Paesi africani, sempre in partnership con università locali: Kenya, Uganda, Etiopia, Ghana, Sierra Leone, Costa d’Avorio e Senegal. Nel prossimo anno accademico il programma sarà avviato anche in Gabon, Sudan e Zimbabwe. Frutto di questo intenso impegno formativo, finalizzato a creare legami stretti tra le imprese italiane e i nuovi imprenditori africani, è la Business Networking Week in Italy (http://e4impact.org/bnwi/), un programma di networking e di formazione imprenditoriale che E4Impact Foundation propone ai migliori imprenditori che hanno partecipato negli scorsi anni al Global MBA. Quest’anno la settimana, in programma a Milano dal 10 al 14 settembre, intende offrire agli imprenditori africani opportunità di networking con clienti, fornitori e potenziali partner, occasioni di visite aziendali e meeting con alcune eccellenze imprenditoriali italiane, momenti di incontro con potenziali investitori, sessioni di formazione con particolare attenzione ai temi di import/export e all’accesso ai mercati EU. Nel pomeriggio di martedì 11 settembre si terrà l’Italy-Africa Venture Lab, momento di incontro e networking tra attori del mondo finanziario e imprenditoriale italiano (investitori, start-up, pmi, incubatori, business services providers) interessati all’Africa e gli imprenditori africani, operanti in differenti settori: agricoltura, salute, energia, fin-tech, manifatturiero, educazione e formazione, information technology eccetera. I partecipanti avranno modo di accedere in anticipo al profilo degli imprenditori presenti e di esprimere le proprie preferenze per incontri one-to-one dedicati.

R&D aprono a Effebiquattro le porte del successo

SEREGNO – Un’area produttiva di 52mila metri quadri, di cui 33mila al coperto; una produzione quotidiana di 1.000 porte; oltre 500 modelli di prodotto; un fatturato 2015 di 21milioni, una stima di crescita del 12% e l’obiettivo, entro il 2018, di aprire 59 showroom monomarca in Italia e nel mondo. Sono i numeri di Effebiquattro Milano, primo produttore italiano di porte per interni. L’azienda di Seregno, nata nel cuore della Brianza più di 40 anni fa dall’istinto imprenditoriale del cavaliere Mario Barzaghi, oggi è una realtà all’avanguardia, capace di produrre porte tecnologicamente avanzate che uniscono design raffinato, alta qualità e dettagli tecnici. Le collezioni Effebiquattro Milano si distinguono tra Dilà, porte in legno e core business dell’azienda fin dalla sua nascita, e Contract, porte in melaminico destinate a progetti speciali e alla grande distribuzione. Tra i recenti successi a livello nazionale, spiccano la fornitura di circa 1.200 porte Dilà per il rinnovato Teatro alla Scala e 1.103 porte per il Bosco Verticale di Milano. L’innovazione e la ricerca sono stati la risposta di successo alla crisi che ha investito negli ultimi anni il settore del legno. L’azienda, in questo delicato periodo, ha studiato il mercato e ha avuto il coraggio di rinnovarsi e ora è pronta: ha rafforzato la propria presenza in Italia, che oggi rappresenta con orgoglio ancora il 60% della produzione, ha sviluppato nuovi canali commerciali e ha aperto nuovi mercati internazionali, a partire da Israele, Russia, Nord Africa, Australia, Messico, Stati Uniti e, da ultimo, Emirati Arabi. «Abbiamo investito in materiali, tecnologie e lavorazioni. L’obiettivo che abbiamo così raggiunto è il mantenimento di perfezione, creatività e qualità artigianali nella produzione industriale. Dimostrazione che il “creato in Italia” può essere oggi sinonimo di qualità e inventiva anche su grande scala grazie al valore aggiunto della ricerca», spiega Barzaghi. L’utilizzo di tecnologie e materiali innovativi in risposta ai cambiamenti del mercato e alle crescenti esigenze dell’utenza ha portato anche all’introduzione di importanti plus tecnici. L’acustica è uno degli elementi fondamentali per poter garantire comfort abitativo: le porte Effebiquattro sono dotate di serrature magnetiche silenziose e offrono ottime prestazioni di isolamento acustico in quanto capaci di raggiungere livelli di abbattimento del rumore pari a 28 decibel contro i 19 di una porta comune. La ricerca si traduce anche nella capacità di soddisfare i mercati stranieri, ciascuno con caratteristiche differenti: per il Middle East e l’Africa, per esempio, sono state prodotte porte in legno con grande resistenza alle alte temperature, all’umidità e alla nebbia salina.

Cresce il mercato degli infusi ed Everton amplia lo stabilimento

GENOVA – Un trend all’insegna della crescita, con 23 milioni di fatturato nel 2017 e un miliardo di tazze di tè e tisane vendute, per ben 150 milioni di litri di bevande, pari a 60 piscine olimpioniche: sono i numeri di Everton Spa, l’azienda ligure nata nel 1947 e cresciuta fino a diventare uno dei punti di riferimento per il mercato del tè, tisane, infusi, solubili e zuccheri, sia a marchio proprio che a marca privata. Per sostenere il trend di sviluppo, Everton ha attuato un piano di ampliamento dello stabilimento di Tagliolo Monferrato (Alessandria), grazie al quale l’azienda si è dotata di un più efficiente e ampio magazzino, che oggi occupa un’area di 3.050 metri quadrati e consente un aumento dell’87% di posti pallet per lo stoccaggio di materie prime e di prodotto finito. Per rendere i processi più performanti, a vantaggio dei propri dipendenti e della qualità finale dei prodotti, Everton ha inoltre completato il rinnovamento tecnologico delle linee produttive in ottica Industria 4.0 e introdotto il sistema gestionale Sap-Mes integrato con la produzione per un investimento complessivo di 1,2 milioni di euro. La scelta di dotarsi di un sistema Erp integrato viene dal fatto che nell’ultimo decennio l’azienda ha avviato un processo di internazionalizzazione e di integrazione di filiera. Il gruppo, infatti, è oggi dislocato in tre Paesi: oltre all’Italia, dove si concentrano la produzione e il confezionamento di preparati solubili e zuccheri, è presente in India con Everton Tea India Pvt Ltd – con le coltivazioni dirette e la sede per la produzione e confezionamento di tè – e in Croazia con Herbarium Doo, dove si concentra la produzione e confezionamento di erbe, tisane e infusi. I dipendenti totali sono 200, per la maggior parte donne. «Il nuovo sistema gestionale permettere una maggiore integrazione tra la produzione e le altre aree aziendali, e consente di svolgere analisi di marginalità accurate, facilitando il governo dei processi produttivi e aziendali in generale», ha dichiarato il direttore generale Federico Figini. Una scelta, questa come quella relativa all’ampliamento, fortemente voluta dalla famiglia Dodero Donelli, frutto della forza imprenditoriale del gruppo e della vocazione a intuire e soddisfare i bisogni dei consumatori, traducendoli in leve di mercato. Un modus operandi che anche gli ultimi dati di bilancio confermano: in 5 anni il tasso di crescita media è stato del 15%: sono oltre 3.000 le tonnellate di solubili prodotti ogni anno nello stabilimento di Tagliolo Monferrato e oltre il miliardo le bustine di tè/infusi prodotte, pari a 150 milioni di litri, per un totale di 500 tonnellate tra tè ed erbe.