AIRI: le 84 tecnologie che innoveranno l’industria italiana nei prossimi cinque anni

Sono 84 le tecnologie innovative identificate dall’Airi (Associazione italiana per la ricerca industriale) che si potrebbero sviluppare nei prossimi 3-5 anni in otto settori industriali (informatica e telecomunicazioni, microelettronica e semiconduttori, energia, chimica, farmaceutica e biotecnologie, trasporto su strada, ferro e marittimo, aeronautica, beni strumentali). Dall’ottavo rapporto Airi “Tecnologie prioritarie per l’industria. Le innovazioni del prossimo futuro” emerge un nucleo di innovazioni in grado di consolidare il manifatturiero contribuendo a sostenere e rilanciare la competitività del Paese. Per portare queste tecnologie a livello prototipale o di prodotto pronto per il lancio commerciale, l’indagine prevede una spesa aggiuntiva di circa 5 miliardi di euro da spalmare in 3-5 anni, cioè circa il 16-17% da aggiungere ogni anno all’attuale spesa di circa 10 miliardi di euro, relativa alla ricerca industriale. Le 84 tecnologie individuate come rilevanti nel rapporto sono, per esempio: l’integrazione delle Ict nei trasporti per sviluppare una crescente mobilità smart su terra, mare e ferro, ma anche nelle abitazioni per sfruttare appieno le potenzialità della banda larga; la capacità della sensoristica più avanzata a contribuire, oltre al miglioramento dei dispositivi mobili, all’avanzamento di nuove tecnologie per il risparmio energetico, per la salute, per la sicurezza della filiera alimentare, per la conservazione dei beni culturali; le tecnologie per la diversificazione delle fonti energetiche e per la riduzione del loro impatto ambientale, come l’utilizzo di biomasse, la valorizzazione dell’energia solare, e l’ottimizzazione dell’efficienza energetica grazie allo sviluppo delle grid; le nuove tecnologie chimiche per uno sviluppo sostenibile e per l’ambiente, come il recupero di materiali da bottiglie e contenitori di plastica o da pneumatici usati o la bonifica di terreni, lo sviluppo dell’utilizzazione di risorse rinnovabili di origine naturale in bioraffinerie o per la produzione di un carburante come il bioetanolo, le nanotecnologie per materiali innovativi per? l’edilizia;? le nuove tecnologie per la medicina personalizzata e per il moderno imaging molecolare, per la chirurgia mini-invasiva, in grado di ridurre la convalescenza, e le terapie avanzate per la rigenerazione tissutale. Particolare rilevanza è data alle tecnologie della mobilità sostenibile e per l’integrazione strada-mare-ferro, alle tecnologie del trasporto a basso impatto ambientale e per ottenere maggiore sicurezza e comfort a bordo del veicolo. Nel settore aereonautico importante risulta lo sviluppo dell’utilizzo di materiali avanzati oltre che di? tecnologie innovative per il sistema di controllo del traffico, mentre nei beni strumentali per l’industria manifatturiera, l’aspetto della sostenibilità caratterizza le nuove tecnologie di progettazione di sistemi produttivi complessi e per la pianificazione della produzione e della logistica intra e inter fabbrica, la sensoristica avanzata e lo sviluppo dell’applicazione di nuovi materiali per componenti e macchine. L’investimento incrementale si riferisce allo sviluppo di prototipi, di impianti pilota o di prodotti per una prima sperimentazione sul mercato, e non considera i costi necessari per arrivare successivamente ad una produzione industriale, o a un impianto industriale, o al lancio di un nuovo prodotto sul mercato. L’indagine Airi mette inoltre in evidenza per la prima volta che molte di queste tecnologie potrebbero acquisire incrementi di competitività ancora più elevati se potessero fruire, mediante collaborazione molto stretta con la ricerca pubblica, di iniezioni di nuove tecnologie trasversali quali le Key Enabling Technologies identificate dalla UE come la struttura portante per la crescita della competitività tecnologica dell’Europa e quindi la base del programma Horizon 2020 che decollerà nel 2014 con rilevanti risorse finanziarie. Queste Key Enabling Technologies sono: biotecnologie industriali, nuovi materiali, fotonica, nanotecnologie, micro e nanoelettronica,? sistemi avanzati di produzione.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

Dopo l’India c’è il mercato australiano per le cucine di design milanesi

Next Story

CNA: al via il counseling di quartiere per aiutare artigiani e piccoli imprenditori

Latest from Ufficio studi