Alla fiera delle tecnologie per il food risalta la produzione italiana

PARMA – Nella capitale della food valley italiana il “made in Italy” tecnologico ha ancora una volta dato grande prova del proprio ruolo di traino a livello mondiale: la 50° edizione di Cibus Tec, il Salone internazionale per le tecnologie meccano-alimentari organizzato da Fiere di Parma, si è concluso con un aumento del 15% di visitatori, toccando la cifra record di 30mila presenze, con oltre un migliaio di imprese espositrici (erano 700 nel 2011). «Un successo atteso e in qualche misura programmato – ha affermato Fabio Bettio, brand manager di Cibus Tec – preparato con un lavoro di riposizionamento della manifestazione che ha saputo rispondere alle richieste della community internazionale che chiedeva una fiera altamente verticale e specializzata. A sancirne il successo, un format che, grazie alla joint venture con Ucima Food Pack e alle alleanze strategiche con Assocarni e Colonia, ha saputo offrire alle aziende presenti inedite sinergie e concrete opportunità di business». A esprimere soddisfazione sull’andamento della fiera e in particolare sul successo registrato dalla sezione Food Pack, Paolo Gambuli, Direttore di Ucima: «l’integrazione delle tecnologie per il confezionamento e l’imballaggio con gli storici settori merceologici di Cibus Tec ha confermato che la nostra scelta è stata indovinata con risultati al di sopra delle aspettative. I buyer internazionali presenti ci hanno confermato la validità della formula e le stesse conferme ci sono giunte dagli espositori che hanno già espresso l’intenzione di confermare e aumentare la loro presenza nel 2016». A riaffermare il quartiere fieristico di Parma come polo di riferimento della meccanica alimentare, l’elevato volume dei contratti commerciali chiusi in fiera con realtà mature come Stati Uniti ed Europa Occidentale o “emerging” come Vietnam e Turchia. All’appeal della manifestazione ha contribuito un programma convegnistico costellato di eventi di caratura internazionale come il workshop organizzato dalla Warrant Group sui fondi europei per l’internazionalizzazione – 80 miliardi euro nel periodo 2014-2020 – messi a disposizione delle pmi dall’Unione Europea,   il “Meat Day” di Assocarni, inaugurato dal presidente in pectore di Federalimentare Luigi Scordamaglia,  che ha ribaltato la prospettiva sul Carbon Footprint della Carne, il congresso mondiale sulla ingegneria di igienizzazione e sicurezza degli stabilimenti alimentari dall’Ehedg, la conferenza sul futuro del single seve (il caffè in cialda ma non solo) moderata dal cto di Lavazza Filippo Ferrari a cui hanno partecipato tutti leader tecnologici del settore. Prossimo appuntamento nel 2016.

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