ASSIMPREDIL: le costruzioni vivono una crisi drammatica, serve una politica industriale

MILANO – ?Si conferma nel trimestre gennaio-marzo 2012? una accelerazione della crisi nelle tre province di Milano, Lodi, Monza e Brianza con alcuni indicatori molto preoccupanti per le previsioni future: riduzione delle ore lavorate 2012?? del 12% rispetto al primo trimestre 2011; riduzione complessiva del numero di? operai nel 2012? rispetto al 2011: – 9 % gennaio 2012 su gennaio 2011, – 10.3 % a febbraio e – 10.5 % a marzo; riduzione del numero delle imprese che mensilmente hanno operato del? 7.9 % per mese,? rispetto ai tre mesi del 2011; incremento delle ore di cassa integrazione del?? + 68,5%. Va ricordato che questo dato fotografa solo la componente operaia delle imprese di costruzione che applicano il contratto di lavoro dell’edilizia iscritte alla Cassa Edile di Milano, Lodi , Monza e Brianza. La crisi ha pesanti effetti anche sull’occupazione impiegatizia e tecnica delle stesse imprese, nonché sull’indotto diretto e indiretto del settore. Se sono fermi i cantieri è ferma anche l’industria delle costruzioni, quella dei beni strumentali e dei materiali,? il mondo delle professioni. Il dato trimestrale risente di fattori specifici come il maltempo, ma certamente i segnali non sono rassicuranti. Il numero dei lavoratori iscritti alla Cassa Edile nel periodo marzo 2011/ aprile 2010 era di 58.655 e nel periodo marzo 2012/aprile 2011 è sceso a 55.872. Si ritiene molto probabile che nelle sole tre province indicate si siano persi in un anno nella filiera delle costruzioni almeno 15mila posti di lavoro. L’Ance stima che nel 2011 una riduzione di investimenti in costruzioni in Italia del? -5,4 % in termini reali rispetto all’anno precedente con una previsione di ulteriore riduzione nel 2012 del – 3,8 %. Lievemente migliore la situazione in Lombardia con una riduzione del 4,6 % nel 2011 e nel nostro territorio che presenta una riduzione delle quantità investite? del – 3 %: 15,2 miliardi di euro è il valore della produzione del 2011. Un dato diverso da provincia a provincia: la provincia di Milano perde dal 2010 al 2011 il 2,6 % e si attesta a 12,7 miliardi di euro; la Provincia di Monza perde l’ 1,4 % ( 1,9 miliardi il valore della produzione nelle costruzioni nel 2011) e quella di Lodi il 7,2 % ( 547 milioni di euro ). Siamo in presenza di una consistente riduzione del mercato a livello Italia che induce, ovviamente,? un? maggior “affollamento concorrenziale“ nel nostro mercato che pare aver tenuto di più alla crisi. Ma i numeri della crisi, stante la dimensione economica del settore delle costruzioni in questo territorio, sono veramente preoccupanti anche per la gestione dell’impatto sociale che inducono nel sistema milanese. Rispetto al 2008 nel primo trimestre del 2012 sono stati persi 5,3 milioni di ore lavorate (-31,5%), si è ridotto di 12.130 il numero di operai iscritti in Cassa Edile (-26,4%), si stima che questo possa aver provocato nell’ insieme della filiera delle costruzioni quasi? 100mila posti di lavoro persi, 1.807 imprese edili, pari al 21,1% di quelle operanti nel 2008, non sono più attive. Le ore di cassa integrazione sono aumentate del 326%: 1.244.000 milioni contro le 381.000 del 2008.

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