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C’è anche il robot Hufriend tra i progetti d’impresa degli studenti italiani

MILANO – Hufriend è un robot realizzato per il paesaggio urbano: può fornire a persone differenti per età, cultura e competenze tecnologiche informazioni di vario tipo, dalle indicazioni stradali agli itinerari turistici o enogastronomici personalizzati. Lo hanno progettato Giorgio Tabarelli, Melissa Zeni, Fabio Marzari, Marco Rossi e Davide Refatti, studenti del laboratorio di robotica del liceo scientifico Rainerum di Bolzano, ed è una delle idee tecnologiche proposte nell’ambito del concorso europeo “I giovani e le scienze”, riservato a ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 ed i 20 anni che presentano le loro invenzioni e ricerche e vengono premiati dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo. Altre invenzioni? Uno studio su come ottenere energia piezoelettrica in modo sostenibile; un progetto sullo sviluppo di un modello scientifico sperimentale che differenzia i cereali biologici da quelli che non lo sono e che può risultare utile alle aziende di produzioni biologiche, agli enti controllori e ai consumatori.E ancora: un sistema integrato che migliorare l’autonomia delle persone tetraplegiche o affette da patologie gravi degli arti, un’innovativa antenna parabolica per chiavetta Usb, un progetto per migliorare la sicurezza al volante, uno studio sugli estratti di bucce d’uva, una ricerca sul latte d’asina, una soluzione per migliorare la biodegradabilità aerobica nei detergenti. “Organizziamo questa manifestazione fin dal 1989 su incarico della Direzione generale Ricerca della Commissione europea, che ha scelto la nostra federazione come national organizer”, spiega Alberto Pieri, segretario generale della Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche. “Abbiamo il compito di selezionare i migliori talenti italiani e di inviarli alla finale del concorso dell’Unione europea dei giovani scienziati. La fase finale della ventiquattresima edizione si terrà a Bratislava, in Slovacchia, dal 21 al 26 settembre 2012. Inoltre i finalisti, tutti studenti meritevoli, possono partecipare rappresentando l’Italia ai più prestigiosi eventi internazionali scientifici e di ricerca, selezionati dalla Fast. “I nostri giovani italiani non sono tutti bamboccioni o svogliati. Qui ne abbiamo un esempio: è da 24 anni che vediamo incrementarsi la qualità dei lavori che ci presentano. E’ un segno che la scuola e l’università interagiscono con chi vuole studiare e lavorare impegnandosi e che i risultati ci sono!”, aggiunge Pieri. Negli anni molti dei partecipanti hanno brevettato le invenzioni; alcuni hanno avviato delle attività imprenditoriali; tutti comunque hanno proseguito a studiare, a fare ricerca e carriera.

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