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Con la saldatura a frizione si fabbricano gli alberi motore più resistenti sul mercato

MONTECCHIO MAGGIORE – Riuscire a chiudere il bilancio in utile di questi tempi non è cosa da tutti, ma per la Meva, torneria meccanica di precisione nata negli anni ’70 (allora come Fratelli Vantin), il mercato continua a dare segnali positivi, con un esercizio 2012 chiuso a 2,5 milioni di euro di fatturato. Quale la chiave del successo? «Già da vent’anni utilizziamo la tecnologia della saldatura a frizione, che non implica l’apporto di materiali di saldatura ma avviene per riscaldamento di due elementi d’acciaio che rammolliscono per effetto dell’attrito e si compenetrano in modo uniforme», spiega Dioniso Saccardo, amministratore della società vicentina. «Le aziende italiane che hanno adottato questa tecnologia si contano sulle dita di una mano, anche perché è destinata ad applicazioni speciali: nel nostro caso, la lavorazione di alberi motore e meccanismi per l’automazione, destinati anche al trasferimento e alla gestione di fluidi aggressivi, come ad esempio i lubrorefrigeranti utilizzati in certe macchine utensili». Così, nel reparto tecnico della Meva, che conta in totale su 18 addetti, la lavorazione effettuata con la saldatura a frizione garantisce un’elevata resistenza alla corrosione e il buon rendimento del motore elettrico, di solito costruito in acciaio al carbonio o ferromagnetico, garantendo risparmio nei costi, efficienza cinematica e resistenza chimica. Molteplici le applicazioni e le produzioni che si avvalgono di questa specializzazione: «Collaboriamo con aziende specialiste nella produzione di pompe e gruppi a controllo elettronico, automatici e a pressione per diversi impieghi in ambito civile, industriale, agricolo e per l’edilizia», aggiunge Saccardo. Che evidenzia anche i forti investimenti sostenuti per innovare il processo produttivo: «Dal 2010 abbiamo implementato il sistema di controllo e misura, anche in 3D, per offrire un prodotto con rapporti dimensionali garantiti; abbiamo anche avviato il processo di lean manufacturing per minimizzare gli sprechi».

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