Con le macchine che chiudono le bottiglie si brinda al successo mondiale

CANELLI – Ogni giorno nel mondo si stappano milioni di bottiglie di champagne, whisky o birra: una discreta quantità di quelle bottiglie sono ingabbiettate e incapsulate con le macchine realizzate dalla Robino & Galandrino, storica compagnia nata cinquant’anni fa a Canelli (Asti), proprio nella terra elettiva dello spumante italiano. Oggi, dopo mezzo secolo di vita e un ultimo quinquennio di risultati economici eccezionali, l’azienda guarda con grande fiducia al futuro, sotto la guida del presidente Andrea Tacchella e dell’amministratore delegato Lorenzo Rosselli. «Ci siamo specializzati nella produzione di macchinari e linee automatiche per la chiusura secondaria di tutti i tipi di bottiglia e prodotti. Grazie alla nostra tecnologia siamo i fornitori di tutte le più importanti case vinicole del mondo, oltre che di sidrerie, birrerie, distillerie, oleifici, acetifici», racconta il presidente Tacchella. Non a caso l’80% della produzione Robino & Galandrino è destinato ai mercati esteri, di cui la Francia rappresenta il principale: «Nel mercato francese deteniamo una quota del 95%; sono nostri clienti tutti i più grandi brand dello champagne, da Dom Perignon a Krug, da Veuve Cliquot  a Crystal. Altri mercati importanti sono quello britannico, dove forniamo impianti ai produttori di whisky come Ballantines o Glen Grant, e quello statunitense, sia per i superalcolici sia per le birre. Abbiamo anche una posizione consolidata in Russia, mentre negli ultimi anni ha acquisito importanza strategica il mercato cinese», aggiunge il direttore vendite Fabrizio Panza. Un successo globale, che negli ultimi cinque anni ha visto la Robino & Galandrino raddoppiare produzione e fatturato fino a raggiungere i 20 milioni di euro. «La customizzazione è la nostra filosofia di lavoro, perché al maggior livello del cliente corrisponde una maggiore richiesta di personalizzazione. Per questa ragione il mercato ci riconosce due punti di forza: l’avanguardia tecnologica dei sistemi, frutto di un grande lavoro del nostro dipartimento di ricerca & sviluppo, e la robustezza garantita delle macchine, concepite per un utilizzo industriale ad alta intensità operativa», spiega Panza. In sostanza, gli impianti realizzati da Robino & Galandrino non si fermano mai, lavorano incessantemente su turni continui per ingabbiettare e incapsulare migliaia o decine di migliaia di bottiglie all’ora. Come le  gabbiettatrici automatiche rotative tipo ‘Rekord’, per la distribuzione automatica e la legatura delle gabbiette sulle bottiglie da spumante, per produzioni da 4.000 fino a 25.000 bottiglie/ora.  A fine 2012 Robino & Galandrino ha acquisito la Omar (ribattezzata Omar R&G), azienda concorrente specializzata in macchine per l’imbottigliamento, completando così la gamma con le macchine lavasciugatrici esterne e i tunnel di riscaldamento per bottiglie piene. L’altra area di sviluppo aziendale è rappresentato dalla TS Packaging Division R&G, che progetta e realizza sistemi automatici completi di macchinari e accessori per il riempimento delle pouches, ovvero buste flessibili utilizzate per il confezionamento e la distribuzione di prodotti liquidi (succhi, zuppe, detersivi…) e secchi (polveri, farmaci, sementi, toiletries). Tra le innumerevoli soluzioni spicca il brevetto Corner Zip®, un sistema di chiusura leggero e compatto, che offre convenienza per il consumatore, massimizza l’appeal nello scaffale ed è disponibile per una vasta gamma di prodotti food e non food.

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