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Con lo stampo per la Formula 1 il fatturato sorpassa la crisi

SPINETOLI – Gianluca Straccia non ha ancora quarant’anni ma può definirsi un imprenditore affermato. Non nella forma ma nella sostanza: uno stampo progettato e fabbricato nella sua azienda marchigiana, la Meccanica Santa Barbara, è stato utilizzato da una delle scuderie più importanti della Formula 1 per realizzare uno snoker, cioè una presa ?d’aria per motore, in fibra di carbonio. «Siamo un’azienda giovane, nata nel 2001 e con un organico di una ventina di collaboratori che non supera l’età media di 30 anni», racconta Straccia, che guida l’azienda insieme alla moglie Barbara. “Abbiamo sempre lavorato nella subfornitura, rispondendo alle richieste di componenti e particolari meccanici per settori come l’automotive, l’alimentare, il parafarmaceutico e l’automazione industriale, con 18 centri di lavoro di tornitura e fresatura a controllo numerico, cui si è aggiunto un innovativo reparto di carpenteria con saldatura. Qualcuno ha osservato la nostra capacità e ci ha commissionato la realizzazione di questo stampo speciale, un incarico prestigioso e tecnologicamente molto avanzato». Una capacità davvero notevole, se è vero che, in assoluta controtendenza con la situazione recessiva, la Santa Barbara ha chiuso il 2011 con un fatturato in crescita del 40%, di cui il 15% generato su mercati esteri, in particolare Germania, Gran Bretagna e Spagna. Come è stato possibile? «La crisi del 2009 ci ha rallentato per quattro mesi, poi abbiamo diversificato, portando l’azienda su settori più innovativi, come il racing e l’energia. Oltre allo snoker per la Formula 1, abbiamo realizzato per un grande gruppo italiano un interruttore speciale per un modulo da 50.000 volts, e abbiamo inserito a catalogo 400 esemplari diversi di pezzi speciali. Un’evoluzione riconosciuta anche dalle istituzioni, che ci hanno assegnato per due anni consecutivi il premio regionale Marche Innovazione». Per Straccia il sistema delle pmi non è ancora fuori dalla crisi, «ma per superarla serve un modello differente di collaborazione tra imprese italiane», un processo che sta contribuendo a sviluppare insieme ai colleghi del Consiglio nazionale dei Giovani imprenditori della Cna. E continuando a puntare sul capitale umano: «E’ fondamentale, insieme alla possibilità di introdurre procedure innovative e trattamenti speciali. In tal senso abbiamo avviato diversi progetti di ricerca con tre centri universitari e due organizzazioni di categoria».

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