CONFIMI IMPRESA: sottoscritto con i sindacati il primo contratto nazionale per i metalmeccanici

ROMA – Grande soddisfazione del presidente di Confimi Impresa, l’industriale bergamasco Paolo Agnelli, per la sottoscrizione del nuovo contratto dei metalmeccanici siglato da Confimi Impresa Meccanica con le organizzazioni sindacali confederali: «Prosegue il percorso di rappresentanza di Confimi Impresa che, in pochi mesi dalla sua costituzione, è stata riconosciuta come nuovo soggetto maggiormente rappresentativo all’interno del sistema delle piccole e medie imprese nazionale e che trova ulteriore conferma con la sottoscrizione del nuovo ccnl di categoria». Si tratta del primo contratto collettivo di lavoro firmato da una categoria appartenente al sistema di Confimi Impresa (alla quale aderiscono 20mila imprese con 330mila addetti, per un fatturato aggregato di circa 70 miliardi di euro), «un contratto che si focalizza sul rafforzamento del comparto manifatturiero quale asse portante dell’industria italiana», ha aggiunto Agnelli. «Sono certo  che le imprese metalmeccaniche troveranno all’interno di questo contratto collettivo di lavoro nazionale gli strumenti idonei e più opportuni per la loro competitività. La firma sul ccnl dei metalmeccanici segue l’accordo interconfederale sulle relazioni sindacali siglato con Cgil, Cisl e Uil ai primi di agosto, che presenta alcuni elementi di principio assai significativi: la non proliferazione dei contratti collettivi nazionali, il riconoscimento pieno delle specificità territoriali e dimensionali dell’impresa, la centralità del ccnl quale regolatore dei trattamenti economici e normativi accompagnato dalla valorizzazione della contrattazione di secondo livello, un sistema bilaterale nazionale e territoriale delle pmi che eroghi servizi e prestazioni certe ed esigibili per lavoratori e imprese, la definizione di una governance condivisa nella gestione del fondo interprofessionale e la ricostruzione di un ente bilaterale della piccola impresa. Contestualmente all’accordo interconfederale era già stata sottoscritta l’intesa per la detassazione dei salari di produttività.

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