Dal Master una nuova visione per portare i cavi scaldanti nella fredda Russia

BASSANO DEL GRAPPA – Forse un master non cambia la vita, ma di sicuro può cambiare la storia di un’impresa, dandole una nuova visione e aprendola al mercato globale, a cominciare dall’immensa area russa. E’ quello che è successo alla Lorenzoni,  piccola azienda veneta (10 addetti) produttrice di riscaldatori elettrici e cavi riscaldanti per l’edilizia, fondata nel 1956 da Giuseppe Lorenzoni e oggi condotta dal nipote Michele, rappresentante della terza generazione della famiglia. La testimone del cambiamento di rotta è Gabriella Veronesi, moglie di Michele e responsabile marketing della Lorenzoni, che ha frequentato con successo l’Executive Master Pmi e Competitività promosso da Altis – Alta scuola impresa e società dell’Università Cattolica: «Nel 2009 eravamo a un punto di svolta, avevamo concluso il passaggio generazionale e mio marito aveva assunto le redini dell’azienda. Bisognava fare dei passi per riorganizzare i processi e dare una nuova strategia. Il Master è stato un percorso molto positivo, perché ha confermato la validità di alcune nostre idee, come ad esempio la gestione in outsourcing della distribuzione dei nostri prodotti e l’attenzione prioritaria al cliente, e ci ha aperto lo sguardo sulla gestione del personale, sull’importanza del marketing e soprattutto sull’internazionalizzazione». Conoscenze e competenze che sono state riportate in azienda e condivise con lo staff, anche perché per la tesi conclusiva del master la Veronesi ha affrontato un caso concreto: la realizzazione di un business plan per il mercato russo. Così, dal 2011, la Lorenzoni ha potuto avviare il suo processo di penetrazione proprio verso la Russia: «Abbiamo condotto una ricerca di mercato e poi siamo sbarcati grazie a una missione di Co-Export. Abbiamo acquisito alcuni clienti e avviato accordi con due rivenditori. Le prospettive sono ottime, perché l’area russa è molto importante per il nostro prodotto: noi vendiamo materiale elettrico e lì non c’è problema del costo energetico. La nostra produzione di cavi riscaldanti può avere un buon mercato nel contesto russo, ma si scontra comunque con una concorrenza molto forte. Quello che ci differenzia è il tipo di servizio che offriamo, la capacità di dimensionamento del prodotto  e di seguire il lavoro, anche se farlo in Russia non è come farlo in Italia». Così, a fronte di un fatturato che ha raggiunto 1,6 milioni di euro e che ha mantenuto una lieve tendenza di crescita grazie alle commesse sull’export, la Lorenzoni continua a sviluppare le sue applicazioni anche su progetti molto complessi. Ultime, in ordine di tempo, le installazioni di cavi scaldanti antigelo per tetti (lo Snowfree System, n.d.r.) realizzate per i nuovi edifici (tra cui un grattacielo) dell’area Porta Nuova a Milano: «Una fornitura importante sia per l’entità economica e il valore prestazionale dell’installazione, sia perché abbiamo lavorato con una compagnia di rilievo come Franzen Italia. Poi abbiamo altri progetti aperti; ad esempio, stiamo sostenendo l‘audit per ottenere la partnership con l’Agenzia CasaClima e inserirci nel contesto del loro Protocollo R, con cui intendono promuovere la qualità nel risanamento energetico degli edifici esistenti. L’obiettivo è risolvere il problema dei ponti termici negli edifici esistenti anche di carattere storico, con il nostro sistema No Thermal Bridge».

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