Dal World Forum una certezza: il manifatturiero è la forza trainante della ripresa

MILANO – I più importanti esponenti mondiali del mondo politico, industriale, accademico e di business provenienti da 45 nazioni differenti si sono riuniti a Milano per il World Manufacturing Forum 2014, organizzato da Politecnico di Milano e IMS (Intelligent Manufacturing Systems), portando con sé una maggiore fiducia nella capacità del settore manifatturiero di contribuire alla prosperità globale. I temi trattati durante il Forum hanno affrontato le criticità e le opportunità del settore da molteplici punti di vista: tecnici, economici e formativi. «Il clima che ha caratterizzato questa edizione del World Manufacturing Forum è stato decisamente positivo e ho riscontrato un approccio fortemente proattivo», afferma Marco Taisch, scientific chairman del WMF 2014 e professore ordinario di Operations Management e Advanced and Sustainable Manufacturing del Politecnico di Milano. «Tutte le discussioni che si sono intavolate nelle diverse sessioni hanno avuto un comun denominatore: il manifatturiero è una forza trainante per la crescita economica». Thomas Kurfess del Georgia Institute of Technology (Usa), che ha recentemente concluso un anno come consulente politico sulla manifattura avanzata alla Casa Bianca, concorda sul fatto che «ci sono prospettive di crescita» per il settore manifatturiero. Suggerisce inoltre che, dopo l’incertezza e la crisi che per due decenni hanno accompagnato l’avvento e la crescita della globalizzazione, stiamo ora tornando alla normalità. Nella vastità dei temi trattati durante le otto sessioni plenarie del Forum sono emerse alcune principali nuove sfide che si stanno ora profilando sempre più nitidamente all’orizzonte: la formulazione e l’istituzione di standard tecnici, sociali e ambientali che possano essere applicati a livello globale sia ai sistemi manifatturieri sia ai prodotti che ne derivano e la protezione dei sofisticati sistemi cibernetici che sono sempre più diffusi in ambito manifatturiero. La formazione della forza lavoro rimane inoltre un tema cruciale. Quest’anno il 54% dei partecipanti al World Manufacturing Forum proveniva dal mondo industriale, il 35% da istituti di ricerca e l’11% da ambiti legati alla politica. «In questa occasione i decisori politici sono sembrati più predisposti a lavorare con i produttori rispetto agli anni scorsi», conclude Taisch.

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