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Effetto “camaleonte” per la canna fumaria che ama il colore

PAVIA – «Siamo nati fabbricando grondaie e tubi per stufe, e nel tempo abbiamo sviluppato un know how specifico nella produzione di contenitori metallici, ma il nostro vero successo si chiama Caminquadro, la prima è unica canna fumaria che si adatta allo stile e al colore delle facciate dei palazzi su cui viene installata»: è giustamente orgoglioso della sua “creatura”, Marco Paludetti, presidente della Ipiesse (Industria Prodotti Siderurgici) ed esponente della terza generazione della famiglia che fondò questa spa cinquant’anni fa, oggi operativa con una dozzina di addetti e un fatturato intorno al milione e mezzo di euro, con competenze specifiche nei settori dell’aspirazione aria, evacuazione fumi, componentistica speciale e depuratori fumi a velo d’acqua. «Come concept il sistema modulare per canne fumarie nasce nei primi anni 90, quando trasformiamo in produzione tecnica l’idea sottopostaci da un inventore. Abbiamo subito acquisito il brevetto e avviato la commercializzazione, sviluppando integralmente la fabbricazione del prodotto, che dal 2007 ha assunto la denominazione di Caminquadro». Che è un autentico prodotto tecnologico “made in Italy”, attualmente distribuito sul mercato italiano ma già pronto al grande salto oltre frontiera. Ma in cosa si differenzia Caminquadro rispetto alle tradizionali canne fumarie? ?«Le prestazioni sono praticamente identiche. Cambia tecnicamente il sistema di montaggio, che è semplificato perché non richiede altri accessori o componenti. Solitamente una canna fumaria è costituita da una serie di tubi infilati uno nell’altro e legati da una fascetta, con una staffa che la fissa al muro. Caminquadro, che prevede moduli di 20 centimetri più lunghi dello standard, è già predisposta per il montaggio a muro che ??si effettua per mezzo di semplici tasselli». Ma l’aspetto vincente di Caminquadro è la sua capacità di adattarsi in modo camaleontico al contesto edile e architettonico in cui viene installato: «Grazie alla nostra capacità di lavorazione della lamiera, possiamo caratterizzare la canna fumaria rispetto qualunque preesistenza stilistica e cromatica, che si tratti di condomini di edilizia popolare piuttosto che di palazzi di pregio architettonico». Un’altra risposta dell’ingegno e della flessibilità progettuale e costruttiva della piccola impresa manifatturiera italiana, unica possibile soluzione ai colpi della crisi.

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