MILANO – Le esportazioni dei principali distretti industriali italiani hanno raggiunto nei primi nove mesi dell’anno un nuovo massimo storico. E’ quanto emerge dall’Indice dell’Export dei 99 principali distretti industriali elaborato dalla Fondazione Edison, da cui si rileva che i principali distretti industriali italiani hanno chiuso il periodo con una crescita dell’export del 5,2%, confermando “la buona performance già osservata nei trimestri precedenti” e registrando “un andamento nettamente più favorevole” rispetto al -0,4% dell’export manifatturiero. Lo spaccato settoriale evidenzia, come già nel primo semestre dell’anno, un contributo positivo di tutti i comparti distrettuali che compongono l’Indice: l’export dei distretti Hi-tech appare in crescita del 12%, gli Alimentari-vini del 7,7%, l’Abbigliamento-moda del 4%, l’Automazione-meccanica-gomma-plastica del 3,4% e l’Arredo-casa del 2,6%. Anche l’analisi relativa al solo terzo trimestre 2013 evidenzia un andamento positivo di tutti i 5 comparti, in cui primeggia l’export dei distretti degli Alimentari-vini (+5,2%), seguito da Automazione-meccanica-gomma-plastica (+4,9%), Abbigliamento-moda (+4,7%), Arredo-casa (+4,2%) e prodotti Hi-tech (+2,3%). Nel complesso l’export distrettuale nel terzo trimestre 2013 è cresciuto del 4,4% a/a. Lo spaccato per destinazione geografica indica nei primi 9 mesi del 2013 una maggiore crescita dell’export distrettuale diretto verso i Paesi extra Ue-27 (+8%) rispetto a quella verso i Paesi Ue-27 (+2,7%). Particolarmente buona verso i mercati extra Ue-27 e’ la performance dei distretti dell’Arredo-casa, dell’Automazione-meccanica-gomma-plastica e degli Alimentare-vini: +9,2%, +8,2% e +10,6% rispettivamente. Verso i Paesi Ue-27 spicca invece la performance dell’export dei distretti degli Alimentari-vini (+5,8%) e di quelli dei settori Hi-tech (+15,7%). “Con riferimento all’ultimo anno ‘scorrevole’, iniziato a ottobre 2012 e terminato a settembre 2013, l’export distrettuale, considerato nel suo complesso, non solo si mantiene oltre i livelli pre-crisi, ma migliora ulteriormente la propria performance rispetto a quella osservata nel trimestre precedente: nell’anno scorrevole conclusosi a settembre 2013 le esportazioni distrettuali hanno infatti fatto segnare un nuovo record storico, pari a 77,8 miliardi di euro”, si sottolinea nella nota. Oggi sono 54 i distretti che esportano più di quanto facessero nel 2008, di cui 7 appartenenti al comparto Hi-tech, 13 al comparto Alimentari-vini, 17 al comparto Abbigliamento-moda, 14 al comparto dell’Automazione-meccanica-gomma-plastica e 3 appartenenti al settore Arredo-casa. Per 5 distretti l’incremento è superiore del 50% ai valori del 2008: si tratta di quattro distretti hi-tech e di un distretto alimentare e cioè, nell’ordine, la farmaceutica di Frosinone (+289%), i formaggi e latte di Parma (+124%), l’elettronica dell’Etna Valley (+115,8%), la farmaceutica di Latina (+83,9%) e gli aeromobili di Napoli (+54,7%). Per ben 23 distretti l’incremento e’ superiore del 20% rispetto al 2008, 6 dei quali appartenenti all’Abbigliamento-moda (tra cui la pelletteria fiorentina, l’occhialeria del Cadore, la concia di Arzignano), 9 all’Alimentare-vini (tra cui gli insaccati di Modena, i vini della Valpolicella e delle Langhe, la pasta e i prodotti da forno del parmense), 1 all’Arredo-casa (le pietre ornamentali di Pietrasanta), 2 all’Hi-tech (gli aeromobili di Vergiate e le autovetture sportive di Maranello) e 4 all’Automazione-meccanica-gomma-plastica (tra cui le macchine per imballaggio di Bologna e gli articoli in plastica-gomma del Lago d’Iseo). Per altri 13 distretti l’aumento è superiore al 10%, 5 dei quali appartenenti all’Abbigliamento-moda, 3 agli Alimentari-vini, 1 all’Arredo-casa, 1 al comparto hi-tech e 3 all’Automazione-meccanica-gomma-plastica; tra questi distretti si segnalano le calzature del Fermano, la concia di Santa Croce sull’Arno, i prodotti da forno di Alba, la cosmetica milanese, le macchine industriali di Bergamo e di Vicenza, solo per citare quelli con un export superiore ai 600 milioni di euro. Per 9 distretti, sempre rispetto ai livelli pre-crisi, l’incremento è superiore del 5% (tra cui le piastrelle di Sassuolo, la gomma-plastica di Varese, le macchine di impiego generale di Reggio Emilia, la rubinetteria-valvolame di Lumezzane e le macchine industriali di Brescia, solo per citare i distretti più importanti in termini di valore di export), mentre per i rimanenti 4 distretti l’incremento è compreso tra 0 e 5%. Ai 54 distretti tornati sopra il valore di export del 2008 se ne aggiungono altri 8 che vi rimangono al di sotto soltanto del 5%.
(A cura di Rosario Murgida – MF Dowjones)