STEZZANO – Nel triennio 2013-15 Brembo Spa investirà un totale di 115 milioni di euro in Nord America, per l’ampliamento del polo industriale di Homer (Detroit) nel Michigan, e in Brasile, per il trasferimento e il potenziamento dell’attuale stabilimento di San Paolo. Gli interventi sono realizzati in coerenza con la strategia di sviluppo del gruppo bergamasco, leader mondiale della tecnologia degli impianti frenanti a disco per veicoli, che mira a rafforzare la capacità produttiva in quelle aree in cui i propri clienti richiedono maggiori volumi e livello di servizio. Negli Stati Uniti, l’investimento ammonterà a 83 milioni di euro e consentirà di incrementare significativamente la capacità produttiva del distretto industriale di Homer. L’ampliamento del sito si è reso necessario per l’acquisizione di nuovi business e di ulteriori quote di mercato presso i principali clienti nordamericani quali Chrysler, General Motors e Ford. E’ stimato che l’operazione porti a raddoppiare il fatturato della consociata Brembo North America Inc., che dovrebbe passare da 178,5 milioni di euro del 2012 a circa 350 milioni nel 2015. In Brasile verranno utilizzati 32 milioni di euro per trasferire l’attuale stabilimento da Sao Paolo a Santo Antonio de Posse (a nord di Sao Paolo), dove entrerà in funzione un più ampio e moderno impianto capace di soddisfare le crescenti esigenze produttive della società. Anche in questo caso il fatturato della consociata Brembo do Brasil Ltda, passando da 66,6 milioni del 2012 a circa 130 milioni del 2015, registrerà nell’arco dei tre anni un incremento di circa il 100%. «Gli investimenti di Brembo nelle Americhe – ha affermato il presidente del Gruppo Alberto Bombassei – sono a supporto di due importanti aree che confermano dinamismo e trend di mercato positivi, e che evidenziano una progressiva crescita della domanda di nostri prodotti. L’azienda deve proseguire nel cammino dell’internazionalizzazione e, parallelamente a questi interventi, continuerà a pianificare investimenti non solo nei mercati in espansione come Cina, India ed Est Europa, ma anche in Italia dove, nonostante la crisi dell’auto non mostri purtroppo segni evidenti di inversione dell’attuale tendenza recessiva, abbiamo continuato a investire, dal 2008 a oggi, a un ritmo di oltre 40 milioni di euro annui».
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