I migliori occhiali del mondo? Li realizza a mano un artigiano bergamasco

CARAVAGGIO – Bisogna entrare in un piccolo laboratorio della bergamasca, e osservare un sapiente artigiano al lavoro, per cominciare ad assistere a un piccolo miracolo tecnologico. Perché lo specialista ottico Alberto Frigerio, erede di una quarantennale tradizione familiare nel campo dell’oreficeria e dell’orologeria, ha trasformato le sue conoscenze tecniche e il suo desiderio di migliorare il comfort visivo in un prodotto unico al mondo per prestazioni, qualità e personalizzazione: gli occhiali FreeGenio. «Francamente – spiega Frigerio – mi ero stufato di portare occhiali pesanti e mai del tutto rispondenti ai problemi della vista. In più, mi chiedevo per quale motivo il mio lavoro dovesse ridursi semplicemente all’assemblaggio di montature industriali e lenti stampate». Così, affinando la tecnica di lavorazione dei metalli e individuando in un produttore francese il partner ideale per la fornitura delle lenti cosiddette “puntuali”, cioè studiate in base al centro di rotazione dell’occhio e realizzate in base a un’analisi computerizzata di 28 coefficienti visivi diversi, Frigerio ha messo a punto i migliori occhiali del mondo, coperti da brevetto di invenzione industriale: una montatura in titanio piegata senza saldature, del peso complessivo di 2,5 grammi e con l’ausilio di due semplici viti, che incorpora due lenti progressive smussate a mano dalla centratura reale e sempre ricalibrabile, per una rispondenza perfetta in termini di precisione, nitidezza, adattamento al volto e comfort visivo. «L’aspetto più importante di questi occhiali è che vengono progettati, controllati e fabbricati in totale collaborazione con il cliente, che in qualunque momento, anche a distanza di anni, può farli risistemare e regolare senza doverli cambiare. Sono prodotti totalmente personalizzati, anche per problemi di vista molto accentuati. Possiamo allungare o accorciare il ponte naso, alzare o abbassare la posizione lenti, regolare l’ inclinazione pantoscopica, la lunghezza di aste e musetto». E la resa visiva è senza confronti: «Una signora si è commossa a tal punto da mettersi a piangere, quando ha indossato i nuovi occhiali e si è guardata in giro stupefatta. Un altro mio cliente mi ha confidato che per la prima volta in vita sua ha visto le stelle in cielo». Grazie al passaparola i clienti di Frigerio giungono da tutta Italia, dall’Europa e persino d’oltreoceano, ma l’ottico di Caravaggio non ha mai pensato di “industrializzare” la sua attività, assolutamente legata alla sua maestria e ai tempi della lavorazione manuale: «Ci vuole circa un mese per fabbricare un paio d’occhiali e ne riesco a realizzare tre o quattro a settimana. Il lavoro non manca di sicuro, ma ho un sogno: trasmettere le conoscenze e le competenze tecniche acquisite in quarant’anni di lavoro a qualche giovane interessato a portare avanti la mia attività». Nell’Italia degli inventori e dei makers, c’è ancora qualcuno in grado di “andare a bottega” da un maestro artigiano? 

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