La portaerei Cavour va in missione per conto del “made in Italy” tecnologico

ROMA – Un pezzo dell’Italia che produce si muove verso i mercati emergenti, a bordo della più avanzata portaerei della nostra Marina Militare: parte da Civitavecchia il prossimo 13 novembre (per rientrare a Taranto in aprile) la missione “Sistema Paese in Movimento”, che navigherà tra Golfo arabico e coste africane toccando i porti di Gedda (Arabia Saudita), Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), Mina Sulman (Bahrein), Shuwaaikh (Kuwait), Ad Dawhah (Qatar), Dubai, Mina Qabus (Oman), per poi raggiungere gli scali di Mombasa (Kenya), Cape Town (Sud Africa), Pointe Noire (Congo) e Dakar (Senegal), e infine fare tappa in quelli mediterranei di Casablanca e Algeri. Obiettivi: mettere in vetrina le eccellenze italiane, soprattutto in ambito militare e aerospaziale, dare assistenza umanitaria e attivare progetti di cooperazione con altre nazioni. Uno sforzo notevole che vede protagonisti i ministeri della Difesa, degli Esteri, dello Sviluppo economico, dei Beni culturali e del Turismo, Ice, Expo 2015, insieme e una serie di aziende strategiche e partner privati tra cui Eni, Finmeccanica, Fincantieri, Selex Es, Pirelli, Piaggio Aero e FederLegnoArredo. A sostenere gli aspetti umanitari, invece, ci saranno Croce Rossa italiana, con a bordo 60 volontarie, Operation Smile e la Fondazione Francesca Rava. «Le forze armate – ha ricordato il ministro della Difesa, Mario Mauro – contribuiscono in modo importante alla nostra politica estera. Con questa iniziativa mettiamo in vetrina il sistema Italia con i suoi prodotti straordinari e puntiamo a far recuperare competitività al nostro Paese». Un impegno per promuovere il sistema Paese in tutte le sue declinazioni, dall’industria tecnologica alla moda, dal food al design, ma anche un’importante occasione per rafforzare le azioni di sicurezza sia attraverso operazioni antipirateria e protezione del traffico mercantile nazionale, ma anche a sostegno delle Marine dei Paesi rivieraschi in funzione di cooperazione, sviluppo e modernizzazione, come ha sottolineato dal canto suo il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. «Un’azione multidisciplinare messa in campo per promuovere l’Italia in quella che possiamo definire «diplomazia della crescita” e che conferma anche i nostri legami con tutti i Paesi che saranno interessati», ha ricordato il capo dell’Unità di coordinamento della Farnesina, Luigi Maria Vignali. Il costo complessivo della campagna è di 20 milioni di euro, «di cui 13 milioni coperti dagli sponsor e i rimanenti 7 sono per gli stipendi dei militari impegnati», ha fatto sapere il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Giuseppe De Giorgi.

Cristiana Missori – Ansamed

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