Meno traffico e inquinamento in città con il sistema di monitoraggio «Log.I.Co»

CREMA – Francia, Germania, Inghilterra, ora Turchia:? sono le tappe più importanti del processo di crescita e internazionalizzazione avviato da Maxwell Industries, una giovanissima micro-impresa nata nel 2010 come spin off del Consorzio Crema Ricerche per iniziativa di tre ingegneri e una specialista in marketing e comunicazione, che hanno trovato un socio investitore importante nel gruppo trentino BM (120 addetti, 40 milioni di euro di fatturato). Per fare cosa? «BM aveva lanciato l’idea di sviluppare un sistema per il monitoraggio della produzione di energia nel settore delle fonti rinnovabili», spiega il project manager Massimiliano Bellino. «Noi abbiamo raccolto la sfida, abbiamo messo a punto il prodotto myGeco, cioè una piattaforma di acquisizione e gestione dati per il monitoraggio di impianti fotovoltaici. BM ha creduto nel nostro lavoro ed è entrata nel capitale sociale di Maxwell Industries, trasformandoci nel loro centro di riferimento per la ricerca e sviluppo in diversi ambiti operativi, dalle energie rinnovabili all’automazione industriale, fino alle tecnologie per la smart city, la città intelligente». Costituita in un periodo di crisi nera, il 2010, l’anno successivo la società cremasca aveva già fatturato 300mila euro, grazie all’installazione di oltre 150 impianti, e ha iniziato il tour di presentazione di myGeco alle principali fiere estere di settore, trovando interesse e ordini anche per lo sviluppo del sistema di monitoraggio, applicabile ad altre fonti rinnovabili quali l’idroelettrico o l’eolico. Ma la vera, grande novità di Maxwell Industries per il 2012 e i prossimi anni riguarda la mobilità: «A Londra abbiamo presentato l’applicazione di myGeco per le auto elettriche, un mercato destinato a esplodere nei prossimi anni. In Italia invece stiamo lavorando al lancio del sistema Log.I.Co (Logistic Intelligent Controller), un’evoluzione di myGeco per il progetto “Fai meno strada”, nato in collaborazione con una società milanese di autotrasporti, la Point Car, e il polo di Crema dell’Università degli studi di Milano». Un progetto che potrebbe rivoluzionare il mondo del trasporto merci, che oggi è caratterizzato dalla circolazione di 4,5 milioni di automezzi, di cui 3 milioni entrano ogni giorno nei centri storici urbani. Obiettivo? «Ridurre in cinque anni del 20% i chilometri percorsi da 5.500 autocarri nelle nostre città, ottimizzando il trasporto grazie al sistema di sensoristica e monitoraggio della volumetria di carico», spiega Gaetano La Legname, titolare della Point Car. La città intelligente comincia a nascere dall’intelligenza di chi s’industria, in tutti i sensi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

Dirigenti senza lavoro disposti a investire oltre 35 milioni di euro in pmi senza manager

Next Story

Le carrozzerie refrigerate piemontesi puntano a Russia, India e sud est asiatico

Latest from Green Economy