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Sbarca in Usa il leader italiano che produce i nastri più speciali del mondo

CASELLE TORINESE – Aprirà una nuova sede produttiva negli Stati Uniti, in Carolina del Sud, per andare a sfidare sul ricco mercato americano il suo principale concorrente internazionale: è la nuova strategia del Gruppo Martinetto, la realtà industriale torinese che ha mosso i primi passi per iniziativa di Filiberto Martinetto nel ’61, con la costituzione della Filmar, alla quale si sono via via aggiunte Remmert, Tessitura Mabiel, Pma, Nastrificio Veneto e l’argentina Toatex). Oggi il gruppo vale circa 30 milioni di euro e occupa 200 addetti: «Il nostro punto di forza è disporre da sempre di una cultura tecnica eccellente e di una tecnologia originale per la produzione dei nastri e dei tessuti tecnici utilizzati per centinaia di diverse applicazioni industriali. In Europa siamo noi i leader del mercato, in America c’è solo un competitor al nostro livello, e ora andiamo a confrontarci direttamente in casa sua», spiega Martinetto, illustrando le strategie di internazionalizzazione del suo gruppo, che pensa già globale. «Il prossimo step sarà l’apertura di un’unità produttiva anche in Cina, con l’obiettivo commerciale di servire il mercato giapponese». Protagonista dello sviluppo estero è la Mabiel, società che incide per il 20% sul fatturato totale del gruppo, producendo un tessuto speciale in materiale metallico: «E’ un nastro particolare, utilizzato per la fabbricazione delle guarnizioni delle portiere e dei bagagliai delle auto». L’industria automobilistica è solo uno dei grandi settori di vendita dei prodotti “sfornati” dallo stabilimento torinese, che in realtà spaziano su ambiti e applicazioni anche di specializzazione estrema. «Nel nostro catalogo si trovano nastri per la vulcanizzazione della gomma, nastri in fibre aramidiche per la tenuta dei cavi elettrici sugli aerei, nastri in fibra di vetro per i cavi ad alta tensione, nastri per le doghe dei letti e per le cinghie dei divani, nastri che isolano le giunture dei cavi sottomarini o termoretraibili per i trasformatori, perfino nastri per proteggere gli zoccoli dei cavalli». E le curiosità eccellenti non mancano, come ad esempio il nuovo nastro tubolare forato impiegato per l’ultimo modello della Lamborghini. «Per alcuni settori abbiamo prodotti standard, per altri produciamo su specifiche tecniche richieste dal cliente. Abbiamo una capacità produttiva ancora incrementabile, che oggi vale oltre 200 milioni di metri di nastri prodotti all’anno, e ci stiamo organizzando per far conoscere a tutto il mondo quello che sappiamo fare. E’ il nostro obiettivo per il prossimo triennio», conclude Martinetto.

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