Tre ingegneri trasformano in impresa l’idea del sensore «acchiappa-radon»

MODENA – Forse pochi sanno che, dopo il fumo da sigaretta, il gas radon è la seconda causa di tumori alle vie respiratorie. «E’ un? nemico invisibile, un gas radioattivo inodore, incolore e insapore, che fuoriesce in modo naturale dal terreno, dall’acqua e da alcuni materiali da costruzione (ad esempio granito, tufo, porfido, basalto, cementi pozzolanici eccetera) e il problema è che talvolta, senza che sia possibile accorgersene, riempie le nostre case con concentrazioni molto rischiose», spiega Luca Bidinelli, giovane (27 anni) presidente della Rsens, che ha lanciato sul mercato RStone?, un innovativo sensore elettronico per misurare la concentrazione di radon anche negli ambienti domestici. Luca, insieme ai coetanei e soci Davide Saguatti e Andrea Bosi, ha condiviso la laurea in ingegneria elettronica e la costituzione del primo spin off congiunto tra le Università di Modena, Reggio Emilia e Trento, costituito nel gennaio 2011. E da allora è stato un susseguirsi di premi e riconoscimenti a livello nazionale, a prova della qualità della ricerca alla base dei prodotti e dell’elevato valore sociale ed ambientale dell’idea imprenditoriale. «RSens – prosegue Bidinelli – vanta un elevato background di competenze del team imprenditoriale e una rete di partnership tecnologiche e scientifiche attive a livello nazionale, tra cui ?l’Istituto nazionale di fisica nucleare, l’Università di Pisa, l’Università di Trieste e la Fondazione Bruno Kessler di Trento. Ma come funziona il rilevatore di radon RStone?? «E’ un sensore molto semplice da usare anche da parte di persone non esperte; è poco ingombrante, programmabile e gestibile attraverso due pulsanti e un display. RStone? mostra all’utente le informazioni relative alle concentrazioni istantanea e media di radon, oltre a temperatura, pressione ed umidità», spiega Saguatti. Sul mercato ci sono diversi modelli utilizzati dai professionisti, mentre RStone? si rivolge anche al pubblico domestico, «per diversi vantaggi. Ha un costo da 5 a 10 volte inferiore rispetto ai dispositivi professionali presenti sul mercato; è facilmente trasportabile e occupa poco spazio; ha una lunga autonomia e può essere controllato anche con funzione wireless», aggiunge Bosi. E l’aspetto ancor più interessante e positivo è che interamente frutto di tecnologia italiana: «I prodotti RSens sono completamente progettati e realizzati in Italia; inoltre, ogni fornitore è stato selezionato accuratamente al fine di mantenere i più elevati standard qualitativi», sottolinea Bidinelli.

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