Un passaggio generazionale riuscito per gli specialisti degli analizzatori

CARNATE – Un impegno costante nello sviluppo in un’ottica di internazionalizzazione. È questa la mission principale di B&C Electronics, azienda produttrice di analizzatori di liquidi e gas, prodotti tecnologici che dalla Brianza sono sbarcati sui mercati mondiali, generando un fatturato oggi assestato intorno ai 3,5 milioni di euro (con 25 occupati). Una presenza capillare di agenti sparsi in tutto il globo (Norvegia, Spagna, Inghilterra, Germania, India, Hong Kong, Cina, Thailandia, Malesia, Israele…) che svolgono l’importante lavoro di divulgazione delle caratteristiche dei prodotti che vedono la vita nel laboratorio di Carnate. «Cerchiamo di estendere il più possibile le aree in cui siamo presenti. Viaggiando abbiamo la possibilità di conoscere da vicino e mantenere un contatto vivo con i nostri distributori, oltre a verificare il loro modo di lavorare – spiega il presidente Antonio Carzaniga, fondatore dell’azienda insieme al socio Aldo Bianchini – perché vogliamo consegnare ai nostri figli una società che continui a operare con i principi etici che ci hanno sempre contraddistinto». L’azienda produce strumentazione elettronica legata all’analisi dei liquidi, alla misurazione del ph, del cloro, della qualità delle acque su parametri che poi servono per effettuare delle regolazioni automatiche, per depurare o potabilizzare. Ultimamente, grazie alla realizzazione di strumenti che utilizzano i metodi ottici di misura, è stato possibile approcciare anche il settore della pescicoltura. «Vendendo strumentazione evoluta a prezzi competitivi in aree dominate dal dollaro, bisogna sempre avere un occhio di attenzione al cambio. La crisi sta facendo la sua parte nel rallentare alcuni progetti aperti all’estero e la concorrenza – soprattutto cinese – spesso copia i nostri prodotti», sottolinea Carzaniga. La politica di innovazione tecnologica permette a B&C di essere un’azienda di riferimento per il proprio mercato, ma lo sviluppo sull’internazionalizzazione ha richiesto l’avvio di un processo di transizione  generazionale. Oggi, a fianco dei due soci fondatori, ci sono i loro figli, che nel giro di un paio d’anni saranno al timone di B&C a tutti gli effetti. «Abbiamo avviato un percorso di delega delle responsabilità dai due soci fondatori, attraverso un piano quadriennale di crescita che identifica responsabili di area sulla base di un organigramma circolare a cerchi concentrici. Il processo si è esaurito lo scorso anno e ora ci siamo lanciati sul passaggio generazionale anche ad alti livelli, con un percorso biennale che dovrebbe vederci fuori nella parte operativa alla fine del prossimo anno. Abbiamo utilizzato anche la dote imprenditore della Regione Lombardia e abbiamo fatto dei corsi interni sia sulla parte governativa (organizzativa e societaria) sia sulla parte societaria», conclude Carzaniga.

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