Una commessa da 1,2 milioni per rinfrescare la fabbrica di alluminio in Oman

CLUSONE – Non deve essere facile lavorare in un ufficio con vista sulle montagne bergamasche e immaginare la progettazione di un impianto di raffrescamento per una torrida fabbrica situata in una distesa desertica dell’Oman, sultanato posto nella parte sud-orientale della penisola arabica. Eppure tutto ciò significa lavoro, competenze, commesse e internazionalizzazione per una piccola realtà che da Clusone guarda con ottime prospettive ai mercati esteri. E’ la Aeris Technologies, specializzata da vent’anni nel campo del condizionamento per grandi ambienti industriali, commerciali e civili. «Abbiamo appena concluso un ordine con Fata (gruppo Finmeccanica) per la fornitura degli impianti di condizionamento per una nuova fabbrica di laminazione dell’alluminio in Oman, per un valore di 1,2 milioni di dollari. Stiamo cominciando la progettazione esecutiva e le prime consegne sono previste per inizio settembre», spiega Luca Brambilla, alla guida di Aeris Group, piccolo aggregato di società che fattura 4 milioni di euro e occupa una dozzina di collaboratori. «Siccome in quella regione c’è un problema di temperature medie molto elevate, nell’ambito della commessa abbiamo attivato una joint venture con un’impresa locale che ci aiuterà a installare l’impianto chiavi in mano utilizzando manodopera locale e avvalendoci di macchinari acquistati in loco proprio per le problematiche climatiche». Insomma, si vive e si lavora in val Seriana ma si ragiona secondo logiche globali, anche dal punto di vista delle soluzioni tecnologiche. «Per i grandi edifici industriali e artigianali, capannoni e magazzini, mercati coperti e persino strutture agricole, la nostra soluzione è un mix italiano-statunitense e si chiama Eco20», chiarisce Brambilla. E’ un raffrescatore che consente di abbattere la temperatura in ambienti chiusi ma anche aperti, generando un flusso d’aria fresca grazie a un processo naturale: «E’ lo stesso principio utilizzato nei Paesi più caldi, dove si getta acqua sui muri per togliere calore all’interno delle case. Nel caso di Eco20, l’aria calda passa attraverso pannelli alveolari costantemente irrorati da acqua e, per semplice contatto ed effetto di evaporazione, cede gran parte del calore contenuto. Così, filtrata e raffreddata, l’aria assicura un continuo rinnovo e refrigerio». Nelle zone con clima caldo secco e bassa umidità relativa, la riduzione di temperatura è nell’ordine dei 15/20°C, ma un microclima ottimale si raggiunge ovunque. E a bassissimo costo d’esercizio: « Questo sistema abbatte i consumi, la macchina di maggiore potenza è da 650 watt e da 1 kw installato. Un impianto di condizionamento tradizionale, a parità di volumi d’aria da trattare, avrebbe un costo d’investimento venti volte maggiore e un consumo elettrico trenta volte più alto».

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