YPO: nell’ultimo trimestre migliora l’indice di fiducia nelle aziende europee

MILANO – La fiducia nell’economia da parte dei Ceo delle aziende europee ha raggiunto nell’ultimo trimestre il picco più alto registrato da aprile 2011. Questo è quanto emerge dall’ultimo Global Pulse Confidence Index, l’indagine trimestrale di YPO (l’associazione che raccoglie oltre 20mila imprenditori di 120 Paesi) che ha raccolto le risposte di 2.113 amministratori delegati di tutto il mondo, tra cui 272 nell’Unione europea. «Questi risultati indicano che gli imprenditori stanno gradualmente riacquistando un po’ di  fiducia», ha sottolineato Andrea Battista, chapter chair di Ypo Italia. «Ovviamente in Europa c’è ancora molta strada da fare sul piano delle riforme strutturali, ma almeno sotto il profilo congiunturale sembrerebbe che anche in Europa il peggio sia alle spalle. Per l’Italia, però, la sensazione è che siamo ancora qualche metro indietro i nostri omologhi europei». A livello globale, il livello di fiducia complessivo nelle diverse regioni ha continuato a convergere attestandosi a 1 solo punto di differenza tra Asia e Unione europea, a fronte di un gap di 12,8 punti di sei mesi fa. Mentre le altre regioni hanno mostrato incrementi marginali in ottimismo, il livello di fiducia negli Stati Uniti è ai minimi storici di crescita, ancora bloccato nel range di 3 punti da luglio 2012. Sul fronte Unione Europea, la YPO Globale Pulse Confidence Index ha registrato una crescita del livello di fiducia nell’economia di 3.4 punti stabilendosi a quota 59.2 nel terzo trimestre del 2013, a seguito di un incremento di 4.4 punti nel secondo trimestre. Un anno fa, l’indice era a quota 51.4, il più basso registrato negli ultimi quattro anni e mezzo di indagine. A livello di Paesi Ue, i dirigenti delle imprese del Regno Unito hanno testimoniato un significativo aumento di fiducia, in crescita di quasi 4 punti a quota 65.0, il livello più alto mai raggiunto da aprile 2011. Anche la fiducia tedesca è in risalita a quota 58.4, il picco più alto da luglio 2011. Intanto la Francia permuta il suo solito pessimismo con un cauto ottimismo a quota 50. È interessante notare che, anche a seguito degli sforzi della Banca centrale europea di stabilizzare l’euro, il sentimento generale nei Paesi periferici più colpiti dalla crisi dell’euro si è maggiormente allineato a quello delle principali economie. La ripresa della fiducia delle imprese è principalmente attribuibile alle maggiori previsioni di vendita: oltre la metà dei partecipanti all’indagine ritiene che le vendite aumenteranno nel corso dei prossimi 12 mesi. Tuttavia, l’assunzione di nuovi dipendenti e le previsioni di investimento nella UE rimangono più attenuate rispetto al quadro generale.

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