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IMU: l’aliquota media per le imprese lombarde è del 9,6 per mille e “produrrà” 1,6 miliardi di euro

Secondo una stima dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato Lombardia, la seconda rata Imu costerà alle imprese lombarde 1,6 miliardi di euro. Gettito derivante da un’aliquota media sugli immobili produttivi del 9,6 per mille. Un risultato che supera di due punti l’aliquota base del 7,6 ? ed è di solo un punto inferiore a quella massima del 10,6 ? e di oltre due volte e mezzo la possibile, ma irrealizzata,? aliquota minima del 3,8?, quota riservata allo Stato dal decreto “Salva Italia”. L’analisi della tassazione immobiliare locale sulle imprese è stata condotta da Confartigianato Lombardia su un campione significativo di 477 comuni, pari al 30,9% del totale dei 1.544 comuni lombardi, in cui sono localizzate quasi il 70% del totale delle imprese presenti in Lombardia e oltre la metà delle imprese artigiane. «Lo studio di Confartigianato? – dice il presidente Giorgio Merletti – disegna una mappa in cui emerge una sostanziale differenza tra l’Imu pagata dalle imprese che hanno sede nei comuni capoluogo di provincia, e la quota di tassazione prevista per le imprese con sedi nei comuni non capoluogo: nei comuni “periferici” viene applicata un’aliquota mediamente più bassa, inferiore rispetto a quella dei comuni capoluogo di un punto.? Le amministrazioni comunali? si dimostrano quindi più sensibili nel tutelare le attività produttive presenti sul territorio in provincia, rispetto ai capoluoghi». Una situazione che, secondo Confartigianato Lombardia, si può leggere come una maggiore sensibilità dei Comuni laddove è maggiore la quota di imprese artigiane (in provincia le imprese artigiane incidono sul totale delle imprese presenti nel campione per il 69,2%, mentre nei capoluoghi solo per il 30,8%). A livello territoriale, la tassazione immobiliare locale sulle imprese risulta in media più alta in provincia di Brescia, pari al 10,1 per mille, seguita da Milano con il 10,0 per mille, da Pavia e Lodi con il 9,2 per mille, da Monza-Brianza con il 9,1 per mille, da Cremona con il 9,0 per mille, da Varese, Bergamo e Mantova con l’8,9 per mille, da Sondrio con l’8,8 per mille. La medaglia per la tassazione più bassa va alle due province lariane: Lecco con l’8,4 per mille e Como con il 7,8 per mille.

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