ASSOCOMAPLAST: nuovo presidente e dati di mercato in crescita per la filiera plastica e gomma

MILANO – Si è svolta a metà giugno, presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, l’annuale assemblea dei soci Assocomaplast – l’associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa circa 160 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma. In tale occasione, è stato eletto nuovo presidente per il biennio 2015-2017 Alessandro Grassi, amministratore delegato di Frigosystem, che ha a sua volta nominato vicepresidente dell’associazione Andrea Franceschetti, direttore vendite international di Gefran. A seguire si è tenuta la parte pubblica dell’assemblea Assocomaplast congiuntamente a quella di Federazione Gomma Plastica, l’associazione che rappresenta i produttori di manufatti in plastica e gomma. Il primo intervento è stato quello di Carlo Calenda, viceministro del ministero dello Sviluppo Economico, che ha sottolineato come il comparto gomma-plastica svolga un ruolo fondamentale nell’economia italiana e come la politica stia supportando, con le sovvenzioni del piano Made in Italy, le industrie e la loro internazionalizzazione, anche attraverso la fiera di settore Plast. Presente Marco Fortis, economista e vicepresidente di Fondazione Edison, che ha presentato un’analisi dello scenario economico italiano con focus sulla filiera della gomma plastica. Fortis ha indicato come diversi siano i segnali in base ai quali è lecito guardare al 2015 con (cauto) ottimismo. A prescindere dal recente miglioramento dei dati macroeconomici – crescita del PIL dello 0,3% nel primo trimestre 2015, euro debole nei confronti del dollaro e diminuito costo del petrolio – è possibile affermare, seppur con una certa prudenza, che si registrano segnali di ripresa sul mercato italiano della trasformazione. Segnali al momento ancora timidi ma che si spera possano rafforzarsi nella seconda parte dell’anno. Le statistiche import-export di fonte Istat relative al primo trimestre 2015 evidenziano infatti una progressione delle importazioni di ben 15 punti percentuali e delle esportazioni nell’ordine dei 5, in primo luogo grazie alle aumentate forniture alla Germania (da sempre primo mercato di sbocco per i costruttori italiani), alla Spagna (che su più fronti dimostra una ripresa) e Brasile, tradizionale Paese di destinazione del Made in Italy settoriale che nei trimestri precedenti aveva purtroppo mostrato un rallentamento preoccupante. Sul fronte export, pur permanendo diverse situazioni critiche o potenzialmente destabilizzanti, sia a livello politico sia economico (per esempio, in Russia, Iran, Grecia, Sudamerica ecc.), si assiste a un rafforzamento dell’economia statunitense e tedesca, a una stabilizzazione di quella cinese, fattori che potrebbero influenzare positivamente anche l’industria italiana delle macchine per materie plastiche e gomma. Il presidente Assocomaplast uscente Giorgio Colombo ha fornito un quadro sull’andamento del settore con i dati 2015 già citati e ha sottolineato ancora una volta come il 2014 sia stato un anno di sostanziale ripresa per l’industria italiana delle macchine per materie plastiche e gomma, con una produzione stimata a 4 miliardi di euro (+2,6% rispetto al 2013) ed esportazioni in crescita del 5% (fino a 2,68 miliardi). «Il risultato messo a segno lo scorso anno sul fronte delle vendite all’estero – che rappresentano mediamente oltre il 70% del fatturato e fino al 90% per alcune realtà – ha dichiarato Colombo – è stato seguito da segnali positivi per quanto concerne il mercato interno. Infatti, le più recenti rilevazioni congiunturali svolte dal Centro Studi Assocomaplast mostrano una ripresa dei livelli di produzione per le aziende trasformatrici italiane e un miglioramento del portafogli ordini per i costruttori di macchinari, sia a livello di consuntivo sia di previsione a 3-4 mesi. Anche a livello occupazionale, si assiste finalmente a un’inversione di tendenza, con un superamento pressoché totale del ricorso alla cassa integrazione e, anzi, la ricerca di nuova forza lavoro».

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