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Oltre 2.500 ore di formazione per realizzare gli impianti enologici del futuro

GREZZANA – «Ho benedetto la crisi, perché mi ha costretto a rivoltare l’azienda e decidere che la vera ricchezza non sta nel prodotto o nella tecnologia, ma nelle persone che ci lavorano ogni giorno»: Stefano Albrigi, 56 anni di cui 22 vissuti da imprenditore alla guida della veronese Albrigi, una delle più innovative aziende italiane nel campo della realizzazione di impianti per l’industria alimentare (soprattutto quella vinicola, ma anche la chimica, la farmaceutica e la cosmetica, n.d.r.), ha impresso una svolta importante al suo business quando ha compreso che per restare sul mercato doveva guardare più avanti dei competitor, dotando la sua impresa di un know how e di una capacità di servizio a 360° rispetto alle complesse problematiche dei diversi settori food e non food. «Da dieci anni sto allenando la mia squadra, 47 addetti interni e altrettanti in giro per il mondo a vendere i nostri impianti, per affrontare il futuro e l’evoluzione del mercato, partendo da un lavoro sistematico sull’aggiornamento professionale, che nel 2013 ha comportato oltre 2.500 ore di formazione in azienda su diversi aspetti (sicurezza, lingue estere, saldatura, marketing, disegno tecnico, informatica…). Cerchiamo di fornire un servizio completo ai nostri clienti, acquisendo una profonda conoscenza tecnica e normativa per ciascun settore che trattiamo. Quando entriamo in un’azienda per progettare e realizzare una nuova cantina o un impianto per detersivi, dobbiamo prima essere in grado di spiegare al nostro cliente dove reperire i finanziamenti agevolati per sostenere l’investimento oppure quali aspetti di sostenibilità e compatibile ambientale devono essere tenuti in considerazione». Il “prodotto”, poi, è quasi una logica conseguenza: Albrigi progetta e produce impianti a basso impatto ambientale, riducendo al minimo l’uso di prodotti inquinanti come detersivi e liquidi refrigeranti. Costruisce più di 40 differenti modelli di serbatoi in acciaio inox: fermentatori, miscelatori, autocalvi, reattori, criomaceratori, macerazione carbonica, délestage, stabilizzazione tartarica eccetera. «Contenitori che durano cinquant’anni e qualcuno poi riesce pure a rivenderli come usato». E’ per questa ragione che ogni giorno Albrigi gestisce progetti e installazioni in più di trenta Paesi in tutti i continenti, con l’export a generare oltre il 70% dei 7 milioni di euro di fatturato, aiutando piccoli produttori a crescere o garantendo la miglior qualità ai grandi marchi dell’agroalimentare (Sanson, Zuegg, Aia eccetera). «Uno degli interventi più interessanti è il centro enologico sperimentale della cantina Masi Agricola, in Valpolicella, unico al mondo. Una ditta che esporta in Canada e nord America più della metà del  vino prodotto e ha investito cifre consistenti per dotarsi delle tecnologie più avanzate. Per noi è stato un trampolino di lancio perché abbiamo completato e messo a punto le nostre esperienze. Che oggi sono adottate anche dai produttori di eccellenza della Napa Valley in California».

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